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FOLLIE E DUBBIE LEGALITA' DELL'ICI
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Comunicato 
19 giugno 2000 0:00
 


COSA NON SI FA PER INCASSARE UN PO' DI SOLDI. DOPO LA TASSA SUL PANORAMA …IL COMUNE DI FIRENZE SI DISTINGUE

Firenze, 19 Giugno 2000. Nell'Italia delle tasse che diminuiscono -come dice il Governo in piu' occasioni- ma che -come diciamo noi- sono in aumento perche' sono state solo trasferite dal centro alla periferia, dove avidita' e arroganza fanno a gara con inefficienza e cialtroneria, il Comune di Firenze non poteva non distinguersi.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Memore dei metodi di un'altra vicenda ancora non conclusa -quella del condono edilizio eterno, meglio nota come tassa sul panorama- l'amministrazione di Leonardo Domenici ha pensato bene di deliberare sull'Ici in oltraggio alla legge nazionale. Tanto, ammesso che qualcuno se ne accorgesse, e ammesso che gli passasse per il cervello di usare molto del suo tempo per aver ragione su quei pochi (per il contribuente) soldi, che per il Comune diventano tanti … ammesso questo, qualche miliardino e' certo che rimane imbrigliato nelle casse asfittiche di un Comune che mette in bilancio di previsione anche le multe.
Vediamo il caso.
La circolare del ministero delle Finanze con le istruzioni per effettuare i versamenti dell'imposta sugli immobili (Ici), al capitolo 6 (Le pertinenze dell'abitazione principale) cosi' recita: "…. E' necessario comunque ribadire che dal 1 gennaio 2000 alle pertinenze deve essere riservato lo stesso trattamento fiscale dell'abitazione principale, indipendentemente dal fatto che il comune abbia o meno deliberato l'estensione della riduzione dell'aliquota anche alle pertinenze."
Invece la delibera n.00036 approvata dal Consiglio comunale di Firenze il 29/02/2000, all'art.3 (Determinazione delle aliquote), al terzo capoverso, recita: "Le pertinenze, se distintamente iscritte in catasto, non sono considerate parti integranti dell'abitazione principale, in quanto unita' immobiliari autonome, e, quindi, non usufruiscono dell'eventuale aliquota ridotta applicabile alla abitazione stessa."
Povera amministrazione fiorentina, e poveri fiorentini: governati da tali azzeccagarbugli che passano le giornate non "a far di buon conto", ma a studiare tra le maglie della legge come meglio fregare (nel senso letterale della parola) i suoi sudditi.
L'estensore della delibera ha creduto di fare il furbo con quel "se distintamente iscritte in catasto", che non vuol dire nulla, perche' la circolare del ministero parla di pertinenze e basta. Altrimenti non l'avrebbe neanche ricordato, perche' sarebbero unita' distinte, quindi non di competenza per quello specifico calcolo. Che motivo ha il Comune di Firenze per chiamarle "pertinenze distintamente iscritte in catasto"? O sono pertinenze, o non lo sono. E, in quanto tali, rientrano nelle eventuali esenzioni dell'abitazione principale.
Il motivo noi lo abbiamo ben intuito, ed e' quello che abbiamo denunciato all'inizio di questa nota.
Invitiamo tutti coloro che sono in queste condizioni a non pagare questa indecente gabella, e, avvalendosi del nostro conforto legale, a fare opposizione quando il Comune -se avra' il coraggio di farlo- inviera' loro la richiesta di saldo, mora e relative minacce.
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