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FS E SPRECHI
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Comunicato 
22 gennaio 1999 0:00
 

IL GOVERNO NON RISPONDE AD UN'INTERROGAZIONE CHE CHIEDE RAGIONE DELLE 13 MILA LIRE PAGATE DALLE FS PER I BISCOTTINI REGALATI SULL'EUROSTAR.

Firenze, 22 Gennaio 1999. Lo scorso 10 marzo 1998 l'Aduc denunciava il costo esorbitante che l'Azienda Fs pagava ad un'azienda appaltatrice per il regalino ai passeggeri Eurostar: 13 mila lire a tesra, calcolati non sul servizio effettuato, ma sul numero di biglietti emessi.
La denuncia dell'Aduc, il 13 maggio sempre dello scorso anno, divento' oggetto di un'interrogazione parlamentare. E solo due giorni fa, nella seduta dello scorso 20 gennaio, a quasi un anno di distanza, il sottosegretario ai Trasporti Giordano Angelini, ha risposto: l'importo non e' 13 mila lire, ma 14 mila lire per la prima classe, comprensivo di una bevanda, una salvietta rinfrescante, auricolare e snack, e un quotidiano per chi parte entro le ore 13; e di 4.600 lire per la seconda classe, comprensivo di una bevanda o di uno snack. Il sottosegretario ha ricordato che l'appalto non fu oggetto di una gara, ma fu riaffidato a chi gia' lo aveva; la scadenza del contratto e' il 28 maggio 1999, e per quella data -ha concluso l'on. Angelini- l'azienda Ferrovie spa ha assicurato che riesaminera' contenuti e costi del cosiddetto "welcom drink".
"Una non risposta" -dice l'Aduc per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito. "Che prende atto di essere stati scoperti con le mani dentro il barattolo di marmellata, e che dice di non voler prendere alcuna iniziativa nei confronti del vero e proprio ladrocinio che questo appalto e' nei confronti di chi paga biglietti salatissimi per prendere il treno Eurostar. Il Governo ha declamato una sorta di mea culpa -come ha ben sottolineato l'on.Paolo Armaroli replicando al sottosegretario Angelini in Parlamento- perche' ha annunciato la gara per il prossimo maggio, ma -aggiungiamo noi- non sarebbe il caso di riesaminare a ritroso i costi del servizio dato con quell'appalto? Oppure per il latte versato non c'e' rimedio? Non stiamo parlando di costi che cambiano in un periodo rispetto ad un altro seguendo il mercato, ma di costi incredibilmente alti, che potrebbero essere a quei livelli solo se si trattasse di servire una bibita in un tavolino in piazza Signoria a Firenze o piazza Navona a Roma, ma non in un treno, con in piu' la garanzia che si tratta non di una fornitura a rischio, ma garantita dal momento stesso dell'emissione del biglietto.
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