testata ADUC
FULGORE DEL CAPITALISMO E DEL MERCATO ITALIANO
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
3 maggio 2001 0:00
 


E' COSI' CHE VIENE PRESENTATO IL PROSSIMO INGRESSO DI LOTTOMATICA IN BORSA, MA IL RISPARMIATORE NON SI FACCIA ABBINDOLARE: E' SOLO IL SOLITO CAPITALISMO DI STATO CHE GARANTISCE SOLO IL POTERE E NON IL MERCATO

Firenze, 3 Maggio 2001. Piu' o meno con fulgore e' stata data la notizia che il prossimo 17 maggio Lottomatica solchera' la porta di piazza Affari e sara' in Borsa. E' il fulgore del capitalismo e del mercato italiano: tutta apparenza!
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Cioe': e' roba finta, dove il mercato c'entra come nell'Enel, un luogo in cui si va a fare acquisti col portafoglio di papa' e le regole della parrocchia dello zio prete.
Lottomatica, che ha la concessione monopolista per la gestione del gioco del Lotto, uno dei pochi giochi d'azzardo in cui i giocatori italiani si possono cimentare ma sotto la protezione e l'alta garanzia in materia dello Stato, e' una societa' con tre soci principali (Bnl; Sodip, del gruppo Telecom; e Olivetti, del cui gruppo fa sempre parte Telecom), in cui lo Stato, oltre ad essere presente come azionista delle varie societa', ha anche posto una clausola in cui stabilisce che l'acquisizione da parte di altri soggetti, deve sottostare all'autorizzazione del ministero delle Finanze. Un situazione che definire "blindata" e' quantomeno doveroso, e con la quale si va in Borsa, ma con tutte le varianti possibili e immaginabile che cio' che il gioco finanziario potrebbe decidere non valga nulla.
E' un ennesimo fulgido esempio di via italiana alla privatizzazione e liberalizzazione dell'economia: cambiare tutto per non cambiare niente, con l'aggiunta della beffa. Un'azienda iper-garantita nella conservazione di cio' che e': il prodotto gestito in regime di monopolio e l'assetto societario blindato. Ma che ci fara' in Borsa?
E' evidente che noi invitiamo i risparmiatori a fare ben attenzione a non includere in futuro la Lottomatica nelle proprie speranze d'investimento: le sue logiche non sono quelle di chi compra e vende di piu', di chi e' piu' bravo, di chi e' innovativo, intuitivo, professionale, ma sono quelle di un capitalismo di Stato che si rinnova per meglio garantire se stesso e il suo potere, che e' il contrario del mercato.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS