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Roma, 17 Agosto 2000. Avevamo le dita incrociate sperando che tutto andasse per il meglio -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ma i fatti accaduti nella metropolitana ci confermano le nostre previsioni: il Comune di Roma e' incapace di gestire grandi eventi e la capitale, o meglio il suo centro storico, non regge l'urto delle masse, siano esse di pellegrini, di lavoratori in sciopero o di ragazzi in cerca del concerto di turno. Per evitare quel che e' successo bastava organizzare l'afflusso fuori e dentro la metropolitana. Non ci vuole grande intelligenza ne' grandi capacita' organizzative, ma nella Giunta capitolina, siffatte qualita' rimangono fuori della porta, come il buon senso.
Roma non e' la Mecca, non ha il deserto intorno. Le manifestazioni di massa, di qualsivoglia natura (l'esperienza della notte di capodanno non ha insegnato nulla), non sono compatibili con la struttura urbanistica della "Citta' eterna". Occorre che il Governo e la Giunta capitolina facciano un discorso chiaro al Vaticano, ai sindacati, alle forze politiche e agli organizzatori di concerti: non si puo' bloccare la capitale, ne' per un giorno e tantomeno per una settimana.
Ma ne avranno il coraggio?