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GIUSTIZIA ALLO SBANDO
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Comunicato 
12 aprile 1999 0:00
 

UNO STUDIO DELLA LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI NE DA' CONFERMA. E' IL MOMENTO DI FARSI GIUSTIZIA DA SOLI? SE CONTINUA COSI' NON CI SONO ALTERNATIVE. L'ADUC SI MOBILITA' PER L'USO DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO.

Firenze, 12 Aprile 1999. Uno studio commissionato dalla Lega delle Autonomie locali ha fotografato lo stato dei tempi della giustizia: "i processi marciano a tempi lumaca" e' il titolo de IlSole24Ore di oggi che lo ha pubblicato.
Interviene l'Aduc, per voce del suo presidente Vincenzo Donvito.
Niente di nuovo, nessuno scandalo per chi come noi usa le leggi e la giustizia tutti i giorni, per cercare vie d'uscita alle contese dei cittadini fra di loro e con l'amministrazione pubblica. La situazione e' sicuramente migliore rispetto a qualche anno fa, perche' all'aumento dei ricorsi alla Giustizia, e' corrisposto l'aumento di figure intermedie a cui rivolgersi, come difensore civico e giudice di pace, che -non poco- sgravano le aule di tribunali e preture. Il giudice unico, se andra' in porto, dovrebbe aiutare in questo senso. Non solo, ma la comparsa e il crescere di associazioni come la nostra, aiuta spesso a redimere le questioni in via amichevole fra le parti.
Ma questo non deve farci stare tranquilli -anzi- perche' i tempi restano biblici e sta succedendo quello che tutti sapevano, ma che nessuno -nel senso di chi ha il potere di intervenire modificando- ha considerato come urgente: lo scollamento dei cittadini dallo Giustizia, e di conseguenza dallo Stato. Non siamo ancora al livello del "farsi giustizia da soli", ma "la giustizia fai da te" ha preso piede, spingendo molti cittadini a cercare strade alternative, fomentati -spesso e anche- dal fatto che un magistrato oggi puo' assumere incarichi extra-giudiziali ed essere profumatamente pagato per questo. Quest'ultimo fenomeno, pero', riguarda solo la "grande giustizia": chi si puo' permettere di pagare in piu' cio' che gia' paga con le tasse e che gli e' riconosciuto come diritto costituzionale. A piedi, invece, resta la gran parte dei cittadini, che si e' anche abituato all'ingiustizia, tranne quel piccolo aiuto che puo' ricevere da associazioni come la nostra.
Non tutto e' perduto, pero'. All'Aduc stiamo attivando una via gia' in uso, ma pochissimo utilizzata, quella della Corte europea dei diritti dell'uomo. Il nostro studio legale sta affilando le unghie per attivare un ufficio di consulenza e di iniziativa: chiunque e' parte in un giudizio -sia esso civile, penale o amministrativo- che a causa del cattivo funzionamento dell'amministrazione della giustizia abbia un corso eccessivamente lungo, puo' proporre un ricorso per ottenere una sentenza che condanni lo Stato italiano per l'incapacita' di garantire un equo processo in tempi ragionevoli, nonche' una somma di denaro come equa riparazione per il danno subito.
E' il contributo dell'Aduc contro lo sfascio della Giustizia, e per dare ulteriori segnali ai legislatori. Un'iniziativa che potra' forse dare risultati anche relativamente all'eco
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