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GIUSTIZIA DEL GIUDICE DI PACE
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Comunicato 
12 maggio 2001 0:00
 


CONDANNATA L'ARROGANZA E LA BUROCRAZIA DELL'AMMINISTRAZIONE, MA FIACCATO IL DIRITTO DIFESA DEL CITTADINO. UNA SENTENZA CHE FA RIFLETTERE

Firenze, 12 Maggio 2001. Lo scorso 8 maggio il giudice di pace di Firenze ha tenuto due udienze relative ad altrettante sanzioni amministrative emesse dai Vigili urbani del capoluogo toscano. Si trattava di un cittadino che circolava in motocicletta nella corsia riservata ad altri veicoli. All'udienza ha anche partecipato l'Aduc a sostegno delle ragioni del ricorrente, perche' dall'assoluzione o meno poteva esserci un importante precedente giurisprudenziale per le numerose cause simili che vengono fatte con questo tipo di giudice.
Il ricorso e' stato vinto. Il primo motivo di ricorso era la mancanza di sottoscrizione sul verbale dell'agente che aveva rilevato l'infrazione, che il Comune giustificava per il rispetto della legge sulla Privacy: decisamente a sproposito perche' si tratterebbe comunque di un pubblico ufficiale, e se non deve essere conosciuto lui …. Il secondo motivo era la mancata notifica al momento dell'infrazione, che il Comune giustificava con "assenza del trasgressore e del proprietario": posizione bizzarra vista che il trasgressore era stato accusato di transitare in motocicletta in una corsia a lui vietata, e una motocicletta che va da sola ….
Il trasgressore, difeso dall'avvocato Sibilla Santoni, e con l'ausilio dell'Aduc (nella veste dell'avvocato del suo studio, Massimo Morettoni), ha vinto il ricorso, ma, nonostante fosse stato chiesto, il giudice non ha condannato il Comune al pagamento delle spese. Considerato che si trattava di un'infrazione di 72.000 lire, e' evidente che se il cittadino avesse dovuto pagare il suo avvocato, avrebbe speso piu' di quell'importo. L'avvocato del cittadino ha scelto di non farsi pagare, mentre l'Aduc, ovviamente, era in giudizio di sua iniziativa per far affermare un principio, e quindi provvedeva da se' alle sue spese.
La lezione che si trae da questa sentenza e' duplice- dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito. Da una parte registriamo il successo di aver affermato il primato del diritto e della sua certezza rispetto all'arroganza del Comune: il riconoscimento dell'obbligo dell'identificazione di chi verbalizza e dell'obbligo (sancito anche da diverse sentenze della Corte di Cassazione) del fermo immediato (pur di fronte alla specifica, burocratica e ridicola motivazione del Comune che ha ipotizzato motociclette che viaggiano da sole). Dall'altra, pero', registriamo la restrizione del diritto alla difesa quando si prospettano spese superiori rispetto a quanto si guadagna dalla vittoria del ricorso.
Tutto questo a significare l'aleatorieta' del nostro sistema giudiziario rispetto ai diritti del cittadino, e la sua funzione decisamente astratta rispetto alla tangibilita' della quotidianita'.
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