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Governo. Alitalia e Salvini, salvatore che non salva
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Comunicato di Primo Mastrantoni
26 febbraio 2021 13:12
 
  Facciamo un po' di conti su Alitalia:
negli ultimi 12 anni ha avuto 13 miliardi di soldi pubblici, cioè nostri, ma è, ancora, in crisi.
L'Alitalia gestisce l'8% del traffico aereo da e per l'Italia. E' superata da Ryanair e da Lufthansa.
 Chiunque voglia prendersi l'Alitalia dovrà accollarsi i relativi debiti.
Tutto questo indipendentemente dalla pandemia.

 Così è intervenuto il segretario della Lega, Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Ci sono investitori privati che si stanno riaffacciando; io personalmente sto dialogando con alcuni di questi."

Frase che ricorda "L'Alitalia agli italiani", dell'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Si fece appello ai "capitani coraggiosi". Era il 2008 e Salvini era stato eletto deputato per la Lega.
Quella operazione costò alle tasche del contribuente 3,2 miliardi di euro e non risolse la crisi dell'Alitalia.

Oggi, Salvini ripropone l'operazione "capitani coraggiosi", e "l'Alitalia agli italiani", che non esiste perché Alitalia non è compagnia di bandiera, e non impatta sul 13% del settore turistico se non in misura minima, cioè l'1%.

Salvini ha un suo uomo al ministero dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha sul tavolo i dossier delle aziende in crisi, Alitalia compresa. Vedremo quello che proporrà.

Nel frattempo Salvini ha il problema del consenso elettorale, visto che in prossimità ci sono le elezioni nei più importanti comuni (Roma, Milano, Torino, Napoli, ecc.).
Insomma, è in campagna elettorale. Comprensibile, ma non risolve.
 
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