Non ci vuole molto a far di conto e costatare come le politiche del governo Conte1 hanno aumentato il debito pubblico, che grava sul portafoglio e sul futuro degli italiani.
Vediamo.
Ottobre 2018: il governo Conte1, è sostenuto dal M5S e dalla Lega, partiti che si erano presentati alle elezioni con un programma contro l'Europa e l'euro.
Risultato: lo spread salì a 327 punti base e l'interesse del Btp decennale raggiunse il 3,62%.
Ottobre 2020. Il governo Conte2, è sostenuto dal M5S, che ha fatto retromarcia dalle posizioni antieuropee, e dal PD filoeuropeista.
Risultato: lo spread è crollato a 121 punti base e il rendimento del Btp decennale è sceso allo 0,68%.
Che significa? Che oggi lo Stato pagherà meno interessi, indebitandosi in misura minore.
Ricordiamo che lo Stato siamo noi e chi vuole aumentare il debito pubblico lo fa a spese dei cittadini.
Nonostante il debito pubblico elevato, che a fine anno è previsto raggiunga il 158% del PIL, il costo del finanziamento del debito è basso grazie agli interventi della Bce.
Eppure, c'è che proponeva l'Italexit, cioè la uscita dell'Italia dalla Ue e dall'euro. Qualcuno ci spera ancora, nonostante i fatti, ma si sa, negare la realtà fa parte di quei sogni onirici che generano mostri.
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