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Governo. La grande evasione la fanno i piccoli evasori. Informare il ministro Di Maio 
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Comunicato di Primo Mastrantoni
21 ottobre 2019 8:20
 
 "E' la somma che fa il totale". E' una celebre frase dell'insuperabile Totò nel film "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi". Ovviamente, il totale è il risultato della somma, intesa come operazione aritmetica, ma il concetto sembra di difficile comprensione ai nostri governanti, a proposito della evasione fiscale.
Vediamo.

Scrive l'Istat che "Il valore aggiunto, generato dall'economia non osservata (cioè in nero), ovvero dalla somma di economia sommersa e attività illegali, si è attestato a poco meno di 211 miliardi di euro" l'anno.
Di questi 211 miliardi di economia in nero, 19 sono dovuti ad attività illegali.

Rimangono 192 miliardi di economia in nero e, come scrive l'Istat, "il 41,7% del sommerso economico si concentra nel settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporti e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione".
Insomma, commercianti, ristoratori, albergatori e trasportatori, "producono", si fa per dire, 80 miliardi di economia in nero.

Il lavoro irregolare, cioè in nero, vale 79 miliardi dove, scrive l'Istat, "la domanda di prestazione lavorative non regolari da parte delle famiglie è rilevante".

Ovviamente, il tutto esentasse.

 Passiamo ai lavoratori autonomi, che fanno la loro parte, perché le imposte evase ammontano a 33 miliardi di euro sui 97 dovuti (commissione Giovannini).

Nonostante l'apprezzamento di un suo collega di governo, ci riesce difficile credere che il ministro Di Maio studi i dossier, anche quelli sulla evasione fiscale. 

Nei giorni scorsi abbiamo sentito il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, invocare il carcere per i grandi evasori.

Occorre ricordare che le piccole e medie imprese rappresentano il 99,9% delle imprese italiane, mentre le grandi imprese sono appena lo 0,1%.
Facile, quindi, controllare le grandi imprese. 

Di Maio ci dovrebbe dire quali sono le grandi imprese che evadono e quanto evadono, altrimenti si fa propaganda elettorale, additando il nemico di turno: le multinazionali, le banche, ecc. 
Storia già vista: in momenti di difficoltà si individua un nemico su cui far concentrare l'attenzione del popolo. Lo facevano anche nell'antico Egitto.

Qualcuno dovrebbe informare Di Maio che la grande evasione la fanno i piccoli evasori. 

Eppure, capire che è la somma che fa il totale, non è difficile; lo diceva anche Totò ai giovani d'oggi.
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