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Comunicato 
12 febbraio 2000 0:00
 


LO STATO CON UNA MANO FA IL LIBERISTA E CON L'ALTRA RUBA DAL PORTAFOGLI: FA IL FINTO TONTO PER NON CAPIRE CHE LA LIBERAZIONE DELL'ECONOMIA NON DEVE SOLO ESSERE UN ULTERIORE VANTAGGIO PER LUI, MA PER GLI AMMINISTRATI

Firenze, 12 Febbraio 2000. La tanto agognata riforma del trattamento di fine rapporto e' diventata legge, e i fondi previdenziali integrativi potranno essere scelti dal lavoratore dipendente come alternativa al semplice "lievitare" dei soldi nelle casse del datore di lavoro.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sembrerebbe una conquista di civilta', raggiungendo tutti gli altri Paesi nel mondo in cui cio' e' da sempre in funzione, ma ha il suo correttivo italiano, che lo rende odioso e poco invitante: 11% di tasse, a fronte di assenza di tasse in altre parti del mondo.
Se consideriamo che questi fondi saranno essenzialmente gestiti dai sindacati -con la prevalenza di quelli confederali- che, per l'occasione, avranno canali privilegiati per la concessione di questo privilegio, la situazione si fa ancora piu' grottesca: il lavoratore/risparmiatore si vedra' costretto -per usare i suoi soldi, guadagnati con il suo lavoro- ad un ulteriore esborso verso Stato e Sindacati. L'alternativa? Lasciare tutto com'e' ora, e continuare a far da banca -a tassi leccorniosi rispetto al mercato- al proprio datore di lavoro.
Se consideriamo la frenetica attivita' di Governo e Stato per cercare anche di tassare tutte le innovazioni finanziarie che stanno prendendo piede sul mercato borsistico, oltre al perdurare di tasse doganali e Iva (che insieme fanno quasi il 30%) che bisogna pagare per merci acquistate fuori dell'area Ue nonostante in sede Wto siano stati sottoscritti precisi accordi per la detassazione degli acquisti online …. se consideriamo anche questo, si capisce che non siamo in presenza di uno Stato che si sta smonopolizzando per aprire al mercato e darne tutti i suoi vantaggi agli amministrati.
Lo Stato con una mano fa il liberista, mentre con l'altra ruba dal portafogli, perche' ha confuso la liberazione dell'economia come un processo che deve dare piu' vantaggi a se stesso, ma non agli amministrati.
Se c'e' qualcuno che aveva ancora dei dubbi, con la vicenda Tfr crediamo se li possa levare tranquillamente: siamo solo in presenza di una migliore razionalizzazione del salasso quotidiano a cui lo Stato sottopone i suoi sudditi. Sono solo cambiati i nomi: prima lo faceva per conto del monopolio che doveva accudire dalla culla alla bara i sudditi, oggi lo fa in nome della liberta' economica …… quella sua ovviamente.
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