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INDIVIDUARE IL MORBO MUCCA PAZZA PRIMA DELLA MACELLAZIONE?
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Comunicato 
8 febbraio 2001 0:00
 


UN EPISODIO SVIZZERO CI DICE CHE FORSE E' POSSIBILE: SI POTREBBE SCONGIURARE IL PERICOLO DI TRASMISSIONE ALL'ESSERE UMANO?
UNA SEGNALAZIONE E RIFLESSIONE CHE L'ADUC HA GIRATO AL MINISTERO DELLA SANITA'.

Firenze, 8 Febbraio 2001. In Svizzera e' stato registrato il primo caso mucca pazza del 2001, a Sursee nel Cantone di Lucerna. Si tratta di un bovino nato nel 1996.
La notizia e' interessante grazie alle riflessioni dell'allevatore che, invece di occupare i caselli autostradali come i suoi colleghi italiani, si e' posto il problema di contribuire, con la sua esperienza, ad una piu' facile prevenzione delle conseguenze sugli esseri umani del morbo. Infatti il nostro allevatore ha segnalato all'autorita' sanitaria che quel bovino, gia' da tempo, quando era ancora in vita, aveva qualcosa che non funzionava, e piu' precisamente:
-sensibilita' eccessiva ai rumori
-difficolta' di deambulazione
-debolezza fisica e ipersensibilita' diffusa
Una attenzione -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che ci fa pensare che forse si puo' intervenire, per l'individuazione dei capi infetti dal morbo, ancor prima della macellazione. E quindi, pur non risolvendo il problema, quantomeno scongiurare il pericolo di trasmissione all'essere umano che, stanti le attuali conoscenze, avverrebbe attraverso il consumo delle carni infette macellate e dei derivati che entrano nelle varie filiere di altrettanto varie produzioni.
In questo siamo anche confortati da una presa di posizione del ministro dei Consumatori della Baviera (uno dei principali Laender tedeschi), Eberhard Sinner, quando auspica che bisognerebbe puntare su analisi cliniche dei bovini vivi.
Una segnalazione e una riflessione che volentieri trasmettiamo al ministro della Sanita'.
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