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L'INUTILE RITO DELLE DOMENICHE A PIEDI E DELLE TARGHE ALTERNE
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Comunicato 
7 febbraio 2004 0:00
 

QUANDO COMINCERA' LA STAGIONE DEI PROVVEDIMENTI STRUTTURALI E FINIRA' QUELLA DEI PROVVEDIMENTI TAMPONE? OCCORRONO PROVVEDIMENTI NAZIONALI D'URGENZA

Firenze, 7 Febbraio 2004. Si rinnova e si consuma il rito delle domeniche a piedi e delle targhe alterne, come tentativo di risposta all'aumento degli inquinanti nell'aria delle citta'. Tentativo che, in queste forme, si reitera sempre senza i risultati auspicati, Non solo, ma la situazione peggiora. Fino a ieri c'era almeno la scusa che le specifiche amministrazioni comunali ci ricavavano qualche soldino grazie ai finanziamenti del ministero dell'Ambiente. Ma ora questo rubinetto si e' finalmente chiuso, per cui la giustificazione che dovrebbe essere credibile, lo e' solo e disperatamente solo meno. L'unico risultato sono le difficolta' in piu' per i cittadini che lavorano con il proprio mezzo anche la domenica, o, negli altri giorni, non hanno due automobili con targa pari e dispari.
Diamo atto al ministro Altero Matteoli di aver fatto una scelta precisa e assennata con la fine di questi inutili contributi e -per ora in un'intervista al quotidiano Il Messaggero di oggi- di essersi impegnato per l'uso dei fondi che ha a disposizione in provvedimenti strutturali come i contributi ai motorini meno inquinanti, l'installazione capillare di distributori di metano, la promozione del "car sharing" (veicoli condivisi) e una campagna di promozione dei mezzi pubblici. Aspettiamo il passaggio dalle parole ai fatti.
E proprio per i fatti ci stupisce l'assenza di iniziativa da parte del ministero delle Attivita' Produttive. Perche' se uno dei principali motori dell'economia italiana e' la vendita di automobili, tutte rigidamente a combustioni inquinanti, e' saggio continuare ad ignorare che e' proprio qui che bisogna intervenire, su quantita' e qualita' di produzione? Chissa' dov'e', e se c'e' questa saggezza. Perche' per il momento ci sembra ferma alla stessa stazione di servizio dove sono i Sindaci e le Amministrazioni Regionali, capaci solo di provvedimenti tampone e raramente strutturali (comunque, quando ci sono, insufficienti).
Siccome nei casi dei Governi comunali e regionali (salvo rarissime eccezioni) si e' ampiamente dimostrato che non sono in grado di intervenire per un coacervo di motivi che vanno dall'economico al politico, rasentando quelli dell'incapacita' e della scelta sbagliata o interessata delle priorita', sono solo iniziative a livello nazionale che potrebbero dare un qualche effetto.
Per questo chiediamo che, per cominciare, siano i tre ministeri maggiormente interessati a coordinarsi ("Ambiente", "Attivita' Produttive" e "Infrastrutture e Trasporti"), con tempi stretti e scadenze ben precise. E' una emergenza, e occorre agire come fa la Protezione civile, cioe' subito e coordinando tutto cio' che c'e' da coordinare. La relega dell'azione all'ordinarieta' serve solo a procrastinare gli inutili provvedimenti tampone e conseguenti disagi ai cittadini, agli utenti e ai consumatori.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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