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LAVORARE PER LO STATO. PIU' IL 23%
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Comunicato 
17 giugno 1999 0:00
 


Roma, 17.6.1999. Ogni cittadino italiano, per pagare tasse e contributi sociali, lavora 164 giorni l'anno ma a questo dato va aggiunto -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- il costo dei disservizi, che si scaricano sul contribuente e che, indirettamente, aumentano il numero di giorni che si lavora per lo Stato. Dai nostri calcoli risulta un aumento medio del 23%, per un totale di 173 giorni lavorativi. Facciamo un esempio di una famiglia composta da tre persone, due adulti, che lavorano, ed un bambino; la scuola termina, generalmente, all'ora di pranzo e si pone il problema di accudire il piccolo, fino al ritorno dei genitori. Questa funzione, che dovrebbe essere dello Stato, viene svolta da una baby sitter che e' pagata. In questo modo si sottrae reddito alla famiglia, che e' il corrispettivo del costo sociale non svolto dallo Stato. L'insieme porta ad un aumento dei giorni lavorati per l' erario.
Per memoria riportiamo i dati relativi ai giorni lavorati per lo Stato in altri Paesi:
Svezia 195, Danimarca 191, Finlandia 173, Belgio 170, Francia 168, Lussemburgo 166, Austria 162, Olanda 158, Norvegia 155, Grecia 148, Germania 137, Gran Bretagna 129, Spagna
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