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LEGGE SULLA COMUNICAZIONE NELLA P.A.
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Comunicato 
11 maggio 2000 0:00
 


IN ATTESA DI VEDERE COME E SE SARA' MESSA IN OPERA, L'ADUC RILEVA ASSENZA DI COPERTURA FINANZIARIA E DI INIZIATIVA PRIVATA AUTOPAGANTESI.

Firenze, 11 maggio 2000. Approvata la nuova legge sulla comunicazione nella Pubblica amministrazione.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non ci sentiamo di affiancarci al coro dei trionfalismi soddisfatti che si stanno registrando in questi momenti da piu' parti. Preferiamo arruolarci nel club degli scettici e di coloro che prima vogliono tastare con mano. Sono innumerevoli le volte che a questi trionfalismi non hanno fatto seguito migliorie per gli utenti.
Per questo, in attesa del regolamento che dovrebbe individuare i titoli per l'accesso del personale e per gli interventi formativi e di aggiornamento, ci limitiamo a rilevare alcuni aspetti che ci sembrano stridere con la possibilita' che questa legge serva alla bisogna (ammesso che questa "bisogna" sia per noi quella che e' stata per il legislatore …..).
Sappiamo che uno dei problemi centrali della P.A. e' la mancanza di fondi. In base a quale logica dovrebbe essere realizzato cio' che e' previsto in questa legge se, proprio alla voce "copertura finanziaria", la stessa viene affidata a ciascuna amministrazione "nei limiti delle risorse disponibili"? Forse l'obbligo di avere un ufficio stampa con giornalisti iscritti all'albo professionale e, quindi, con contratti piu' onerosi rispetto a quelli impiegatizi di ogni specifica amministrazione, rappresenta un vantaggio economico rispetto alla situazione precedente? E il portavoce con esclusivita' dell'incarico, lavorera' gratis? Gli strumenti di comunicazione all'esterno della propria attivita', in cosa differenzieranno rispetto alla situazione attuale, dove l'obbligo gia' esisteva? Forse nel fatto che ci saranno dei nuovi e ulteriori incaricati, e con quali soldi aggiuntivi verranno pagati? I nuovi uffici di relazione con il pubblico (URP) in cosa si differenziano dai precedenti? Forse perche' oggi si consiglia di farsi un abbonamento ad Internet?
Domande pleonastiche che, per l'appunto, ci fanno ribadire la posizione attendista e sottolineare il grande assente: l'iniziativa privata, che avrebbe potuto autopagarsi nell'erogazione di alcuni servizi che si continua a considerare solo come voci passive, consentendo all'amministrazione di scegliere anche tra diversi e migliori offerenti.
Ma, ci rendiamo, conto, che e' una logica e un metodo che il legislatore non ha neanche lontanamente preso in considerazione.
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