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LEGGI E COMPORTAMENTI INDIVIDUALI
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Comunicato 
13 settembre 1999 0:00
 

LA TUTELA DELL'ORIENTAMENTO SESSUALE NON HA BISOGNO DI LEGGI SPECIFICHE, MA DEL RISPETTO DI QUELLE ESISTENTI. QUANDO IL COMPORTAMENTO INDIVIDUALE VIENE IMPOSTO PER LEGGE SI SA DOVE SI PARTE MA NON DOVE SI ARRIVA

Firenze, 13 Settembre 1999. La commissione Affari costituzionali sta discutendo un testo in cui si prevedono norme per la repressione delle discriminazioni motivate dall'orientamento sessuale.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci si appresta a creare cittadini di serie protetta che, per lo specifico di scelte individuali, saranno protetti dallo Stato, alla stessa stregua delle specie in estinzione. Quando lo Stato non si limita a garantire il diritto e il rispetto delle scelte individuali, ma pretende anche di sindacare quale debba essere il comportamento da tenere nell'ambito di questa scelta, si sa dove si comincia ma non dove si finisce.
Si sta delineando una situazione in cui di fronte ad un problema, si fa finta di affrontarlo, con una legge che poi e' solo un alibi per mettersi il cuore e la testa in regola, e lasciare tutto come prima. Perche' una legge del genere dovrebbe evitare le attuali discriminazioni nei confronti degli omosessuali? Il gridare "buco" o "frocio" o "checca" come offesa, non crediamo sara' bloccato dal timore di una sanzione, come non crediamo che chi non vorra' lavorare con una persona che non gli piace, grazie alla legge, sara' costretto a farlo e per questo si redimera'. E' la solita illusione dello Stato che, dovendo occuparsi di tutto, deve anche dettare le regole del vivere, e non limitarsi a far si' che tutti abbiamo diritto di vita e di cittadinanza.
Forse l'aumento della presenza femminile in tutti gli ambiti della societa' e' accaduto grazie a leggi che hanno sanzionato il chiamare "bona" una bella ragazza? Non ci pare. Ma ci pare che la crescita dell'importanza della donna nella nostra comunita' sia avvenuta grazie all'abrogazione di leggi e norme che impedivano la parita' civica e la piena -e individuale- disponibilita' del proprio corpo.
Le leggi limitatrici per le donne c'erano e ce ne sono ancora, ma per gli omosessuali dove sono queste leggi limitatrici? Non ci sembra di scorgerle. E allora, perche' tutelare cio' che e' gia' tutelato, visto che anche la piu' estrema delle diversita' sessuali (il desiderio di appartenere all'altro sesso) ha gia' una legge che riconosce il cambio di sesso?
Una buona intenzione di costume civico e civile -come e' quella del ministro Laura Balbo, sponsor di questa iniziativa- non dovrebbe sempre trovare spazio grazie ad una legge, ma -posto il giusto problema- dovrebbe cercare spazi di informazione e conoscenza, per meglio affermare la liberta' dell'individuo nella comunita' in cui ha scelto di vivere e
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