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LETTERA APERTA AD UNA VITTIMA DEI COSTI DELLA GIUSTIZIA
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Comunicato 
5 novembre 1998 0:00
 
LO STATO PAGA I PENTITI MA ABBANDONA LE VITTIME A SE' STESSE.
INTERESSATO ANCHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Firenze, 5 Novembre 1998. Il sign.Rontini aveva una casa che oggi viene venduta ad un'asta giudiziaria, perche' gli e' stata sequestrata per i debiti che ha contratto per essersi costituito parte civile nel processo cosiddetto del "mostro di Firenze". La figlia del signor Rontini e' stata una delle vittime di questa vicenda: fu assassinata. Ma il signor Rontini non si e' rassegnato a questa situazione, ed ha pubblicamente fatto conoscere il suo disappunto con una lettera diffusa ieri.
Sull'argomento, che mette in evidenza la questione dei costi della Giustizia, e la stessa gestione di questi costi, e' intervenuta il legale dell'Aduc, l'avv. Elisabetta Bavasso, con una lettera inviata allo stesso Rontini e al presidente del Consiglio dei Ministri. Ecco il testo:
Ha ragione sig.Rontini, solidarizzo con lei e sostengo la sua richiesta, ma, non solo per un evidente motivazione umanitaria, ma perche' ritengo che lei, e tutti coloro che vivono analoghe tragedie, ne abbiano diritto e sono pronta a sostenerlo professionalmente.
I diritti non sono solo quelli che le leggi vigenti riconoscono, altrimenti non ne nascerebbero mai nuove.
Quando una vicenda economica consegue a fatti di tale drammaticita', subiti senza averli mai causati, quando, anche per mancanza di provvidenze pubbliche, si e' dovuto spendere un patrimonio per attivare quel tanto di tutela giudiziaria possibile e non si e' avuta neanche la consolazione di sapere come e per responsabilita' di chi le cose sono avvenute, non ci si puo' ritrovare anche a perdere i beni materiali che servono giusto a vivere, visto che vivere si deve comunque.
La cosa non puo' lasciare estraneo lo Stato e le Istituzioni, diventa anche questa una questione di Giustizia e di interesse pubblico, ne' piu' ne' meno che il perseguire i colpevoli ed evitare che le vittime dei reati abbiano ulteriori conseguenze e danni materiali.
E' doveroso intervenire: lo Stato interviene verso i pentiti che, se sono stati utili, prima ancora sono stati rei di delitti orribili che offendono oltre che le vittime, il decoro dell'intero Paese; e se i pentiti ricevono denaro e protezione, non si puo' far mancare sostegno a Rontini e tutti i suoi compagni di disgrazia. Farlo e' possibile, anche
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