testata ADUC
LIBERALIZZAZIONE ENERGIA ELETTRICA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
27 ottobre 2000 0:00
 


VENDITE CENTRALI ENEL: I CITTADINI DA UTENTI/SUDDITI, OGGI SONO INVESTITORI COATTI, PER ESSERE DOMANI SEMPRE UTENTI/SUDDITI.

Firenze, 27 ottobre 2000. Dopo l'annuncio dello scorso 23 ottobre di un decreto del Presidente del Consiglio sull'alienazione delle centrali Enel -che dovrebbe essere fatta verso acquirenti che non siano enti a prevalente partecipazione pubblica- che ha scatenato le critiche dei nuovi manager di Stato (quelli che una volta si chiamavano boiardi), delle Regioni e dei Comuni, e' molto probabile che verra' trovata una soluzione che accontenti tutti, tranne i consumatori, ovviamente.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Elettrogen, Eurogen e Interpower (la prima ha gia' una scadenza il prossimo 10 novembre, data entro cui devono essere presentate le manifestazioni d'interesse) sono quindi sul piatto di quello che chiamano mercato, ma che non e' altro che una nuova ristrutturazione: le percentuali di capitale pubblico che dovrebbero essere tollerate tra gli acquirenti, ad oggi -tra le voci che circolano sui media- oscillano dal 3 al 49%. Una performance che la dice lunga sui poteri in gioco, e su come si intende spartirseli, con l'obiettivo -evidente anche ai piu' disincantati- di una mediazione intorno al 20/30%: vecchie regole da suk orientale che, pur nella sbornia (parolaia) della new-economy, continuano ad avere valenza universale: chiedi 100 per avere 49, che in questo caso diventa chiedi 49 (magico numero -sotto il 50,1- che dovrebbe significare discrezione non onnivora ….) per avere 25.
Il gioco dei capitali e' in parte marginale, specialmente per chi manovra quelli pubblici, perche' c'e' sempre l'ancora della golden share, che s'incaglia bene e tiene in qualunque mare in tempesta.
Resta immobile, pur nella sostanza, cio' che dovrebbe succedere per i consumatori. Anzi, proprio non esistono, perche' queste modifiche e queste politiche non li prendono assolutamente in considerazione. Fino ad oggi erano utenti di un servizio obbligato; oggi sono investitori coatti, perche' gli utili delle aziende pubbliche sono usati non per il miglioramento dello specifico servizio per cui un'azienda esiste (e, magari, per far calare il costo al consumo dello stesso), ma per buttarsi sul mercato anche in cose molte diverse (il diamante di questa politica e' l'Enel); domani continueranno ad essere utenti di servizi sempre obbligati, perche' la direttiva di liberalizzazione del mercato -cosi' come e' stata accolta dall'Italia- non prevede di creare condizioni di libera scelta anche per il piccolo consumatore finale.
Quello che stupisce, e che il presidente del Consiglio dei ministri, Giuliano Amato, brillante presidente (per quanto gli fosse concesso) quand'era all'Antitrust, si sia trasformato in capostazione che smista il traffico di convogli che partono dai monopoli di Stato per dirigersi in altrettante case chiuse dell'economia di Stato.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS