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LIBERTA' D'OPINIONE E DI ESPRESSIONE
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Comunicato 
15 aprile 1999 0:00
 

DICHIARATO ERETICO DALLA CHIESA CATTOLICA …. LO STATO GLI LEVA LA PATENTE. L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E LA RIMOZIONE DEI RESPONSABILI.

Firenze, 15 Aprile 1999. E' una storia che ha dell'incredibile, ma e' tragicamente vera.
Vediamo i fatti. Il signor Massimo Coppo -che fa pare di una comunita' di preghiera e lavoro di Assisi, che dal '94 e' considerata eretica dal vescovo di quella cittadina- nel '98 era andato a manifestare pacificamente il suo disappunto in piazza San Pietro, a Roma, vestito di saio e con un cartello che riportava il provvedimento di eresia del vescovo. Gli agenti di polizia lo fermarono e gli notificarono subito un foglio di via con l'obbligo di presentarsi alla Questura di Assisi e di non mettere piu' piede a Roma per un anno. Il signor Coppo presento' istanza di revoca del provvedimento.
Ora gli e' giunto un provvedimento del ministero degli Interni, con cui si e' visto revocare la patente di guida: l'articolo 120 del codice della strada prevede la revoca per carenza di requisiti morali in coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione (il foglio di via, in questo caso). Il signor Coppo ha presentato ricorso tramite il suo avvocato.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
In tutti i modi in cui questa storia possa essere rigirata, rimane un punto fermo: il signor Coppo ha avuto la sospensione della patente perche' e' stato giudicato eretico dal vescovo di Assisi: lo Stato italiano ha comminato una pena -limitando la liberta' di movimento, di opinione e di espressione di un suo cittadino- avvalendosi di un provvedimento di uno Stato estero che -pur se ha rapporti privilegiati previsti dall'art.7 della Costituzione italiana- e' comunque uno Stato dove c'e' anche una delegazione diplomatica italiana e un ambasciatore. E senza neanche tanto esagerare, possiamo dire che lo Stato italiano ha, in questo modo, introdotto nella sua giurisprudenza il reato di eresia, delegando la parte "sporca" (istruzione della causa e pronunciamento della sentenza) ad un soggetto esterno attrezzato per simili sentenze, e arrogando a se', Invece, la parte esecutiva, comprensiva delle spese giudiziali: evidentemente non basta il Concordato e l'8 per mille per finanziare la maggiore confessione religiosa italiana, ma occorre anche mettere a disposizione il proprio apparato di sicurezza e di giustizia.
Pensiamo che questo sia un fatto gravissimo, e per questo oggi stesso abbiamo chiesto l'intervento del ministro di Grazia e Giustizia, on. Oliviero Diliberto, perche' metta in essere tutti i suoi poteri per ristabilire legalita' e rimuovere chi si e' prestato a
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