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LISTINI TELECOM PER LA LIBERALIZZAZIONE
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Comunicato 
13 maggio 2000 0:00
 


L'ARROGANZA DELL'ATTUALE MONOPOLISTA NON HA LIMITI, PERCHE' IL SUO LISTINO PER GLI ALTRI GESTORI E' SUPERIORE A QUANTO OGGI E' PAGATO DALL'UTENTE FINALE. MA PERCHE' QUESTO PATRIMONIO TECNICO COSTRUITO GRAZIE AL MONOPOLIO NON DEVE ESSERE A VANTAGGIO DI TUTTI? L'ADUC GIRA LA DOMANDA ALL'AUTORITA' TLC E ALL'ANTITRUST.

Firenze, 13 maggio 2000. La Telecom Italia ha presentato all'Autorita' Tlc la sua offerta di listini per la liberalizzazione dell'ultimo miglio, grazie al quale dovrebbe essere completamente liberalizzato l'accesso di altri fornitori, senza che, per l'utente, sia obbligatorio l'abbonamento al servizio Telecom, cosi' com'e' oggi.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci siamo? Da luglio il mercato si aprira'? No, per niente. Perche' il listino che l'Autorita' del professor Cheli dovra' esaminare e', quantomeno, bizzarro: la Telecom per il tradizionale doppino di rame da cui passano i collegamenti analogici, chiede un noleggio mensile di 26.300 lire, un "una tantum" di 294.000 lire e, se il collegamento e' del tipo Adsl (la nuova alta velocita' per Internet), altre 77.000 lire. Considerato che oggi il canone Telecom per gli utenti domestici e' di 16.800 al mese, mentre per la categoria affari e' di 26.400 lire, e che per entrambi l'"una tantum" di attivazione e di 200.000 lire, si capisce che qualcosa non torna.
Gioco sporco? Si'', se si considera che i tre principi cui Telecom fa riferimento nel presentare la sua offerta, sono trasparenza, non discriminazione e allineamento al mercato internazionale. Niente da eccepire per la trasparenza, ma decisamente non capiamo dove sia questa "non discriminazione" visto che l'offerta a chi deve poi rivendere il servizio e' piu' alta di quella che Telecom stessa pratica oggi al dettaglio; e se questa offerta non e' frutto di abuso di posizione dominante, oltre che una beffa, cos'e'? Riguardo all'allineamento ai costi internazionali, stendiamo un velo pietoso di commiserazione di fronte a questa bugia cosi' trasparente: quanto costano -solo per fare l'esempio piu' banale- i servizi telefonici in Usa?
Se questa e' la base di discussione, non sappiamo proprio come andra' a finire. Ma sappiamo, invece, che, di fronte a questa dimostrazione di arroganza del gestore cosiddetto ex-monopolista, gli utenti possono tranquillamente non considerare vicino il momento in cui non dovranno piu' pagare la gabella Telecom per usufruire dei servizi di altri gestori.
Per quanto riguarda l'Autorita', speriamo solo che faccia valere -per l'appunto- tutta la sua autorita', considerando che non debba essere necessariamente Telecom ad usufruire di questo patrimonio tecnico che ha costruito grazie al fatto di aver agito come monopolista.
Intanto giriamo il quesito anche all'Autorita' Antitrust, per quell'abuso di posizione dominante che traspare in tutta l'operazione.
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