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LOTTA ALLA DROGA E RAGION DI STATO
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Comunicato 
15 febbraio 2000 0:00
 


I GUERRIGLIERI COLOMBIANI DELLE FARC -FINANZIATI AL 100% DA COLTIVAZIONE DI COCA E PRODUZIONE DI COCAINA- RICEVUTI IN POMPA MAGNA DA STATO ITALIANO E STATO VATICANO.
CHI SARA' CREDIBILE NELLA PROSSIMA CROCIATA CONTRO LE DROGHE?

Firenze, 15 febbraio 2000. Al peggio non c'e' mai limite. In visita in Italia e in Vaticano, ieri e oggi, ci sono alcuni esponenti delle Farc (Forze armate rivoluzionarie colombiane), alla ricerca di nuovi modelli politici da instaurare nel loro Paese.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Occorre sapere che i guerriglieri delle Farc hanno instaurato uno Stato nello Stato, delle dimensioni della Svizzera nel cuore della Colombia, di cui nessuno -finora- ne ha mai riconosciuto lo status. Non solo, ma continui e reiterati rapporti della DEA (l'agenzia Usa per la lotta al narcotraffico) ci fanno sapere che l'economia di questa zona controllata dalle Farc, e' alimentata al 100% da coltivazione di coca e produzione di cocaina, tant'e' che nei piani Usa per la lotta alla droga, c'e' l'invio di 1,6 miliardi di dollari per la lotta contro le Farc e il narcotraffico, e il presidente della Repubblica colombiana, Pastrana, non fa altro che fare avanti e indietro con gli Usa per cercare di avere questi soldi, dopo che alcuni tentativi di conciliazione pacifica con le Farc sono falliti proprio perche' i guerriglieri non volevano abbandonare coltivazione di coca e produzione di cocaina.
E questi signori sono stati ricevuti ieri da un funzionario della segreteria di Stato del Vaticano, e oggi saranno in visita a Camera e Senato del nostro Stato, oltre ad alcuni colloqui con i componenti delle Commissioni esteri, incontri con la Fao e con la Confindustria (non sappiamo con questi ultimi di quale attivita' industriale parleranno, visto che la sola cosa che fanno in Colombia e' coltivare coca e produrre cocaina …… nuove frontiere dell'economia confindustriale italiana?).
Tutto questo succede mentre in Italia continua la crociata contro le droghe, soprattutto quelle cosiddette leggere (cannabis ed ecstasy) che fanno parte del costume quotidiano di quasi tutti i giovani. E tutti i crociati, a turno, colgono tutte le occasioni per ricordarci che la droga va stroncata cosi' come i suoi consumatori.
C'e' qualcosa che non ci torna, e crediamo che qualcuno, in nome della santa ideologia, stia mostrando tutta la sua credibilita' quando, con una mano criminalizza i comportamenti giovanili, e con l'altra fa affari con i produttori di droga. O forse c'e' qualcuno che crede che per una causa che loro ritengono giusta (quella delle Farc che combattono in armi -provocando morti e stragi quotidiane- contro un sistema colombiano frutto di un processo democratico) si possono chiudere due occhi.
Ogni volta che leggeremo di qualche esponente dello Stato italiano e della Chiesa cattolica apostolica romana che tuona contro la "corruzione dei giovani con la droga", sapremo bene chi sono e chi stiamo ascoltando: i complici dei produttori di cocaina e di stragi contro le istituzioni democratiche.
E lo faremo conoscere con forza anche, e soprattutto, a tutti coloro che questi signori vorrebbero catechizzare e soffocare nelle loro liberta' individuali.
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