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LOTTO TRUCCATO E TRAFFICO DI DROGHE ILLEGALI
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Comunicato 
13 marzo 2000 0:00
 


LO STATO IMPOTENTE NON PUO' CONTINUARE SOLO A REPRIMERE. OCCORRE RISPONDERE CON LIBERTA' E LEGALITA'.

Firenze, 13 Marzo 2000. Sono state arrestate a Foggia 19 persone nell'ambito di un'inchiesta che era partita poco piu' di un anno fa a Monza, quando fu scoperta una truffa sul Lotto truccato: organizzazioni criminali usavano questi soldi per reinvestirli in traffici di droghe illegali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Proprio in questi giorni in cui la Puglia e' al centro delle attenzioni del ministero degli Interni per i tentativi di arginare la crescita della malavita che prolifera intorno ai traffici illeciti (di cui le sigarette di contrabbando sono solo una piccola parte), questi arresti dei Carabinieri di Lucera, ripropongono in maniera drammatica la carenza delle leggi per affrontare in modo risolutivo la delinquenza che cresce.
Non stiamo parlando -come il ministro Enzo Bianco- di leggi che non danno sufficienti patenti di armarsi, ammazzare o giustiziare sul posto per evitare di consegnare alla magistratura delinquenti che corrono il "pericolo" di essere rimessi in liberta' applicando quelle leggi garantiste che alcuni vorrebbero valide solo in alcune occasioni, ma che sono la tutela minima per qualunque imputato, anche il piu' "scomodo".
Ma stiamo parlando di leggi e culture che favoriscono l'uso di certi traffici da parte della malavita: il lotto consentito solo allo Stato in regime di monopolio, e le droghe che vengono mantenute illegali.
Nel nostro caso hanno costituito un mix che dovrebbe, quantomeno, far riflettere il legislatore sull'opportunita' di intervenire alla radice dei fenomeni, per costruire legalita' li' dove invece -ad una domanda che alcuno riesce a fiaccare- corrisponde solo l'offerta del mercato illegale.
Il gioco d'azzardo e le droghe sono due componenti della cultura umana che i moralisti di tutte le occasioni e tempi hanno sempre cercato di ignorare o cancellare, con risultati mai positivi, e che, vietate o gestite in regime di monopolio, hanno sempre costituito merce di lavoro e di scambio della piccola e grande delinquenza, oltre che valvola di sfogo per nuovi immigrati e sottoccupati.
Continuare a mantenerle cosi' significa solo fare come gli struzzi che mettono la testa sotto terra, aspettando che nuove bande come quelle di Monza/Foggia si facciano avanti con il loro strascico di illegalita' e di sangue.
A nostro avviso occorre rispondere con liberta' e legalita'.
Liberta' per chi, considerato adulto e non suddito ignorante e incapace di badare a se stesso, vuole rischiare con il gioco o con le droghe. Legalita', perche' e' da questa condizione che si sviluppa informazione e consapevolezza dei propri limiti.
L'alternativa e' la situazione di oggi, e il suo peggioramento.
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