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Low cost. Ryanair e non solo. E’ finita la pacchia? Il trinomio: qualita’, sicurezza, prezzo
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Comunicato di Vincenzo Donvito
23 settembre 2017 9:17
 
 Andare e tornare da Londra per 30 euro. Prendere una specie di taxi che costa meno della meta’ di quelli ufficiali. Comprare in un supermercato discount un’insalata a meta’ prezzo di quanto la pagheremmo in un mercato rionale. Tutti ad andare in bici o in auto col metodo dello sharing. Tariffe telefoniche bassissime per il proprio cellulare. Capi di abbigliamento quasi regalati. Questo e’ stato, e in parte continua ad essere, un aspetto del nuovo mercato che nasce dalla rivoluzione tecnologica, la cosiddetta googlolizzazione della societa’, con in cima le idee, le azioni e il business delle app piu’ o meno californiane.
Tutti a viaggiare, tutti a vivere sull’indotto, tutti a mangiare e bere le cose esotiche a quattro centesimi che si trovano nei discount, tutti a prendere proto-taxi e riscio’ per andare da un posto ad un altro, e tutti ad andare in bici o in auto con percorsi che prima si facevano tranquillamente a piedi o in bus urbani.
Tutto a posto? Di Ryanair se ne parla a chili in queste settimane. Ufficialmente hanno problemi di organizzazione interna, ma intanto lasciano a terra centinaia di migliaia di passeggeri che, anche se a cifre ridicole per i tipi di tratte aeree, avevano dato loro fiducia. Dei discount alimentari se ne parla meno, a parte alcuni recenti scandali finanziari dei “padri” tedeschi. Dei taxi di Uber, per ora, ha cominciato l’amministrazione della citta’ di Londra a levar loro la licenza; mentre in Italia, i governanti che a febbraio avevano preso l’impegno di fare entro un mese un nuovo piano dei trasporti che includesse anche queste aspettative del trasporto privato pubblico, sono ancora li’ a darsi addosso su “fai tu, no fa quell’altro”… e intanto sono passati sette mesi e la uberizzazione fa quotidianamente a cazzotti con amministrazioni pubbliche e taxisti. Le promesse dei gestori telefonici che alla prima bolletta si mostrano fregature, per prezzi e qualita' del servizio.
Qualcosa si e’ rotto (Ryanair) e sta cominciando a rompersi?
Intanto, considerando utenti e consumatori, consigliamo:
- di prenotare voli esistenti se si intende partire, o accettare, senza tanto poi illudersi nel rivendicare diritti violati, la iper-precarieta’ di alcuni “avventurosi” del cielo.
- di comprare cibi che hanno il sapore di quel che dicono di essere (avete provato ad acquistare, per esempio e in genere, un avocado, un mango o delle carote o delle patate in un discount? Come mangiare acqua mescolata a terra e legno.
- di usare il piu’ possibile i mezzi pubblici non-privati, che’ talvolta non sai che proto-taxi stai utilizzando.
- di usare il bike e car sharing, ma di non stupirsi che il giorno dopo puo’ darsi che non ci siano piu’… come si fa a mantenersi un’azienda con prezzi del genere, non essendo una super multinazionale del settore, ma comparendo come funghi piccole aziende locvali a cui vengono dat concessioni da parte delle amministrazioni?
- di firmare contratti tlc solo cartacei dopo attenta disanima dei precedenti anche attraverso la Rete.
- di comprasi la magliettina dopo aver attentamente analizzato la composizione dei tessuti, che' quelli super economici sono quasi sempre fatti con prodotti che fanno solo male alla pelle e alla vivibilita'.
Quindi, e’ finita la pacchia? Ammesso che sia mai iniziata, la pacchia per i consumatori deve secondo noi rispondere ad un trinomio inscindibile: qualita’, sicurezza, prezzo. Lo diciamo in virtu’ del fatto che ai consumatori noi non abbiamo nulla da vendere, per cui non li usiamo per il nostro business (magari spacciandoci per loro paladini).
Occhio! Sono in corso grandi trasformazioni che spesso sfuggono ai singoli consumatori, e le vittime ne potranno soffrire molto solo se avranno fatto finta di ignorare l‘esistente e si saranno solo buttati nell’attuale illusione. Noi intanto svolgiamo questa funzione di grilli parlanti, ma non del malaugurio.
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