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MERCATO AUTOMOBILISTICO DROGATO
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Comunicato 
28 ottobre 1998 0:00
 

I PREZZI DURANTE LA ROTTAMAZIONE ERANO FRUTTO DI UNA MANOVRA DI AGGIOTAGGIO? LO CONFERMA L'ATTUALE AGGRESSIVITA' AL RIBASSO DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE. DENUNCIA ALL'ANTITRUST.

Firenze, 28 Ottobre 1998. Taglio netto dei listini o aggiunta su vetture a larga diffusione di accessori precedentemente disponibili esclusivamente come optional: questa la caratteristica dell'offerta automobilistica in questi giorni, con prezzi anche inferiori a quelli che si ottenevano, rottamazione imperante, defalcando il valore della vecchia vettura che si buttava via in cambio della nuova.
"Sono per caso i calati i costi di produzione grazie ad un calo dei prezzi delle materie prime, o il nuovo Governo ha completamente defiscalizzato il settore o ha drasticamente ridotti i costi della mano d'opera?". E' quello che si domanda l'Aduc, per voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito, che continua: "No, non ci sembra che sia accaduto o che stia per accadere, nonostante le buone intenzioni che tutti i neo-ministri, di prassi, rilasciano appena insediati. E allora, come fanno le case produttrici a proporci questi prezzi? E come mai fino all'avvio della rottamazione, e durante la stessa, i listini aumentavano in continuazione? Durante la rottamazione, non eravamo in un periodo di forte contenimento di quell'inflazione (ricordate i traguardi europei raggiunti?) che, invece, in questo mese tende ad aumentare? E ci sembra logico che allora i prezzi dovevano diminuire e oggi aumentare. Pero' avviene il contrario.
A parte la spontanea domanda "ma che margini di guadagno hanno su un auto se possono stracciare i prezzi in questo modo?", ci viene il forte sospetto che siamo in presenza di un'operazione di aggiotaggio, cioe' una manovra illecita che provoca variazioni artificiali nei prezzi allo scopo di trarne profitto, dove l'illecito sarebbe nell'accordo che gran parte delle case automobilistiche avrebbero preso tra loro per aumentare i prezzi, condizionando il mercato e impedendo che ci fossero altre offerte diverse dalle loro, o altre offerte comunque penalizzate dall'abuso di posizione dominante di mercato che il loro accordo rappresentava. Un'operazione ai danni dei consumatori che, durante la rottamazione, hanno pagato gli stessi prezzi, e anche di piu', di quanto pagano oggi per le stesse vetture, e che, quindi non hanno potuto usufruire dei vantaggi dell'incentivo statale: ci sono casi di vetture ordinate con gli sconti della rottamazione e che devono ancora essere consegnate, e lo saranno in questi giorni in cui i prezzi "non rottamati" delle stesse vetture sono piu' bassi di quanto gia' stipulato nel contratto d'acquisto.
Per queste ragioni abbiamo chiesto l'intervento dell'Antitrust.
Un commento finale: chi aveva creduto che parte dell'economia poteva marciare con le politiche della rottamazione, e' bene che si ricreda, perche', come questo caso dimostra, e' solo stata stimolata la creativita' di chi le pensa proprio tutte pur di gabbare la legge, a maggior ragione se questa legge non da' stimoli alla competizione ma fornisce loro un cappello assistenzialistico e senza futuro, per i
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