FAR SPENDERE MENO CONSUMATORI E SISTEMA SANITARIO: RIMETTERE IN CIRCOLO LE CONFEZIONI INTEGRE DI FARMACI GIA' ACQUISTATI MA NON CONSUMATI.
L'ADUC CHIEDE AL MINISTRO DELLA SANITA' DI INVITARE I MEDICI ITALIANI A SPERIMENTARE QUESTO SISTEMA DI RECUPERO/DISTRIBUZIONE, COSI' COME GIA' IN GERMANIA.
IL PRIMO PASSO PER LA ROTTURA DEL MONOPOLIO DI FARMACISTI E PRODUTTORI. Firenze, 26 ottobre 2000. E' in corso, presso il tribunale di Hamm (cittadina tedesca vicino ai confini con il Lussemburgo) un processo contro un medico, Bertel Berendes, intentato dall'Ordine dei farmacisti: il medico di famiglia si fa riportare i farmaci non utilizzati, in confezione integra, dai suoi pazienti, per darli ad altri. Un danno per le farmacie, ma un risparmio per i singoli consumatori e il sistema sanitario nel suo insieme. Il dottor Berendes e' sostenuto da diversi suoi colleghi, che, consci del fatto che in Germania ogni anno vengono buttati nella spazzatura farmaci per 1 miliardo di marchi, riescono, con questo sistema di scambio, a far risparmiare gia' 700 milioni di marchi.
Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha inviato questa nota al ministro Umberto Veronesi, perche' ne faccia tesoro, inviando una circolare a tutti i medici italiani perche' facciano altrettanto, facendo risparmiare tutti.
Ci rendiamo conto che la cosa non sara' molto gradita dai farmacisti italiani, ma se veramente si vuole che il mercato della vendita dei farmaci non continui ad essere monopolio di due categorie, soprattutto quelli da banco che gia' potrebbero essere venduti nei supermercati come in larga parte dei Paesi europei e nordamericani, ci sembra un buon modo di partire. Quantomeno servirebbe a creare un mercato e una concorrenza li' dove oggi c'e' solo il monolite di produttori e distributori, con le loro associazioni di categoria: vere e proprie corporazioni abili nel gioco di imposizioni e condizionamenti per far si' che tutti i farmaci -tra acquisti diretti e quelli attraverso i ticket- siano solo un guadagno per loro e un salasso per consumatori e sistema sanitario.