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UN MINISTERO DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI? SI', MA
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Comunicato 
6 febbraio 2001 0:00
 

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SENZA PORTAFOGLIO? A COSA SERVE? PER METTERE IL BAVAGLIO AI NUOVI DIRITTI?

Firenze, 6 febbraio 2001. Nel confronto politico in corso per la campagna elettorale, e' stata anche proposta -ovviamente con la speranza di attirare piu' voti, ed e' legittimo visto il perche'- l'istituzione di un ministero per i diritti dei consumatori. A farlo e' stato il candidato dello schieramento di centro-sinistra Francesco Rutelli.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Persona certamente quotata per tale proposta, l'on.Rutelli, visti i suoi trascorsi ambientalisti e di impegno nei diritti della persona, e visto il suo impegno nell'amministrare una citta' complessa e difficile qual e' la capitale, pur col giudizio (piu' volte da noi espresso) di aver galleggiato sull'esistente per mantenere gli equilibri del governo capitolino piuttosto che amministrare con scelte coraggiose: ne sono testimonianza le numerose incompiute che inviluppano Roma.
Cioe' una persona che quando parla, sa cosa dice: non parla a vanvera, ma a ragion veduta.
E proprio per questo, vista la formulazione della sua proposta, la cosa ci preoccupa, e anche molto. Cio' che l'on.Rutelli vorrebbe fare, e' un ministero senza portafoglio: una sorta di fiore all'occhiello in campagna elettorale e anche dopo (se dovesse vincere le elezioni).
Un ministero dei diritti dei consumatori senza portafoglio? Ma vogliamo scherzare? Vogliamo continuare nelle politiche suicide come quella di oggi sull'allarme mucca pazza, dove i consumatori sono l'orpello delle corporazioni degli allevatori e macellai, tutelati a spese degli stessi consumatori? Per capire meglio, e' come se si volesse fare un ministero dell'Industria senza portafoglio … nessuno ci penserebbe, perche' sarebbe quasi assurdo. E perche' non dovrebbe essere assurdo anche per il ministero dei diritti dei consumatori? Forse questi ultimi non sono un soggetto economico su cui dovrebbe ruotare l'economia di mercato che, anche il Governo attuale, dice che sta edificando?
Crediamo che proprio qui stia il problema, quando, al di la' della inevitabile strumentalizzazione che dell'argomento non si puo' non fare in campagna elettorale, si fa una simile proposta "senza portafoglio": la considerazione del consumatore come un portatore di diritti quasi come quelli della persona (quasi un orpello nel nostro sistema giuridico/amministrativo, visto che anche la Costituzione e' fondata sul lavoro e non sulla liberta'), piuttosto che di quelli economici di base, di una societa' articolata sulla costruzione e consapevolezza (soprattutto giuridica) della ricchezza individuale come motore di quella collettiva.
Abbiamo l'impressione che una simile proposta sia la logica estensione di quella legge del '98 che hanno chiamato "per i diritti dei consumatori", e' che e' solo servita a riconoscere la necessita' dei consumatori a far valer i loro diritti solo attraverso associazioni che fanno parte di un Consiglio nazionale presso il ministero dell'Industria, e che si sottomettono alla direzione di quel ministero che dovrebbe essere il loro principale controllato.
Abbiamo l'impressione che il ministero senza portafoglio sia un sistema per mettere il bavaglio alle nuove istanze che stanno emergendo e che, per essere soggiogate al potere economico e politico, possono solo esprimersi chiedendo sempre prima il permesso, pur per compare una matita.
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