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Ministero del Turismo. A che serve? Uno spreco!
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Comunicato di Vincenzo Donvito
21 maggio 2018 17:56
 
 Sembra che nelle trattative per la composizione del nuovo governo, rientri anche la rinascita del ministero del Turismo. Uno di quelli che alcuni fa un referendum abrogativo decise che non ci sarebbe piu’ stato. Ma i referendum abrogativi, spesso sono solo l’espressione di un opinione piuttosto che una decisione a tutti gli effetti. Clamoroso quello che aveva abolito il ministero dell’Agricoltura e che poi, alcuni ani dopo, proprio con ministro uno dei promotori di quel referendum (Alfonso Pecoraro Scanio) rivide la luce col nome di ministero delle Politiche Agricole. E poi quello sulla responsablita’ civile dei magistrati che, poi, fu fatta una legge che stabili’ dovesse essere lo Stato a pagare quando un magistrato veniva riconosciuto responsabile civilmente di qualche danno.
Ora ci apprestiamo ad un nuovo clamore. Il ministero del Turismo, la cui funzione in questi anni e’ stata comunque svolta da qualcuno, ma piu’ che altro per far contento qualcuno/a, che’ nessuno ricorda cosa abbia fatto. Vedremo cosa farà questo governo in costruzione. Da parte nostra, cogliamo l’occasione per ribadire l’unitilita’ di un ministero del genere. L’Italia ha una sua unicita’ anomala, che non rimettiamo in discussione, ma che, quando possibile, e’ bene porvi un qualche rimedio. Ed e’ quello a cui aveva rimediato il referendum, visto che comunque ogni Regione ha il proprio assessorato al Turismo, a cui non manca la materia prima da promuovere (il nostro Paese e’ un gioiello in materia), con dispendio di energie e soldi che, di conseguenza, se utilizzati a livello nazionali sarebbero solo un mero doppione e una mera sovrapposizione burocratica.
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