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MONOPOLIO ROTTE AEREE E ASSISTENZIALISMO DA/PER LA SARDEGNA
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Comunicato 
7 maggio 2001 0:00
 


L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DELL'ANTITRUST

Firenze, 7 Maggio 2001. Tra un mese e mezzo si conosceranno i vincitori della gara che assegna un contributo pubblico di 70 miliardi di lire per chi volera' dalla Sardegna al Continente. In gara ci sono Alitalia, Meridiana, Air One e Volare, che grazie ad una deroga di dieci anni della Ue, potranno usufruire di questo contributo per servizi aggiuntivi (finora in Italia questa deroga era stata usata solo per Pantelleria e Lampedusa): un sardo, tra Roma e Cagliari, paghera' 65 mila lire, mentre un non-sardo dovra' sborsare il doppio.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Questo pasticcio italiano con il benestare dell'Ue, ha anche una variante inserita nelle norme della gara da parte della Regione Sardegna: il punteggio per la vincita della gara deriva anche dal numero di dipendenti che la compagnia ha sull'isola. La Meridiana, che ha base assoluta ad Olbia, ha 800 dipendenti, mentre l'Alitalia ne ha 250 e gli altri due vettori immaginiamo siano molto al di sotto di questi numeri. E' come se l'aggiunta della Regione fosse del tipo "per avere piu' punti in gara, occorre che la compagnia abbia un nome per comincia per "M" e finisce per "A". E meno male che in questi anni la vecchia Alisarda ha cambiato il nome in Meridiana, altrimenti il bando regionale, dicendo che il punteggio era migliore per chi cominciava per "A" e finiva per altrettanta "A", avrebbe creato l'imbarazzo con l'Alitalia.
Ma, al di la' delle battute, e pur rendendoci conto che per la Meridiana la vittoria di questa gara significhi morte o vita, non significa che il mercato ne trarra' un vantaggio. Anzi, siamo proprio convinti del contrario. Perche' e' evidente che i vettori che non avranno i 70 miliardi non potranno praticare le stesse tariffe del vincitore, cosi' come e' evidente che di fronte ad un monopolio assistito, sara' ineluttabile il tentativo degli altri di addivenire quantomeno ad un accordo per creare un duopolio, oppure abbandonare le rotte della Sardegna a se stesse. Situazioni in cui il consumatore sara' solo una vittima, perche' dopo che saranno facilmente esauriti i posti sul vettore economico, non resteranno che quelli molto piu' costosi, ineluttabilmente tali perche' incapaci di concorrere con quello economico. Nel contempo avremo un'azienda in crescita a dismisura rispetto alle altre, alterando non solo il mercato da/per la Sardegna ma le sue rotte anche verso altre destinazioni, perche' cio' che guadagna in immagine e denaro dalle rotte assistite, non si capisce perche' non dovrebbe farlo ricadere in vantaggi, per esempio, su un volo Firenze/Parigi o Milano/Catania.
E non e' secondario, inoltre, che altre isole, come la Sicilia, potrebbero farsi avanti con altrettante richieste. Che cosa gli si dira' per negarglielo?
Sembra quasi che l'esempio dell'Air Sicilia non sia esistito, con l'avvio dello scombussolamento del mercato da/per la Sicilia grazie alle sue tariffe.
Se qualcuno, Ue compresa, ha pensato che questo fosse un metodo per aiutare la mobilita' dei sardi, crediamo che stia prendendo una grande cantonata, perche' il mercato sara' penalizzato per alcuni e gonfiato per altri solo grazie agli artifici e agli espedienti delle norme che divengono tali per decisioni e pressioni politiche, e non rispetto alla capacita' di un vettore di farsi scegliere dai consumatori per qualita' ed economicita'. E' una classica operazione da mercato statalista che, con l'apparente beneficio per alcuni, penalizza tutti gli altri, imprese e consumatori.
Per queste ragioni abbiamo inviato questa nota all'Antitrust, per chiedergli se in questa situazione non ravvisi un comportamento dello Stato italiano, della Ue e della Regione Sardegna che faccia presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata (art. 12, c. 2 della legge n.287/1990).
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