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MUCCA PAZZA: ABBASSARE LA GUARDIA?
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Comunicato 
2 aprile 2001 0:00
 


NON CI SEMBRA PROPRIO IL CASO

Firenze, 2 Aprile 2001. Il supercommissario alla Bse, Guido Alborghetti, sostiene che l'emergenza mucca pazza in Italia sia finita, per cui il nostro Governo dovrebbe chiedere alle autorita' comunitarie di considerare l'Italia non piu' un Paese ad alto rischio (la cosiddetta terza fascia).
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Vista l'autorevolezza della fonte, ci sembra una presa di posizione decisamente azzardata, a meno che non ci siamo resi conto e viviamo in un Paese diverso da quello del commissario Alborghetti. Infatti ci risulta che i test effettuati in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, sono ancora pochi: si e' sempre detto che l'Italia dovrebbe essere allo stesso livello di contaminazione di Germania e Francia (150/250 mucche), ma i casi finora individuati sono solo una decina.
Quindi c'e' qualcosa che non torna, e nel dubbio e' sempre meglio essere previdenti che semplificatori e approssimati. Anche perche' non possiamo dimenticare quando, nello scorso dicembre, ci veniva ripetuto in continuazione che l'Italia era quasi totalmente immune da infezioni … con i risultati che poi abbiamo visto.
Le affermazioni di Alborghetti quindi sono una minaccia per la sicurezza dei consumatori, che devono fare tutt'altro che abbassare la guardia, e non farsi prendere da tentazioni di ritorno ad abitudini alimentari a rischio.
Crediamo che il nostro commissario si sia piu' che altro fatto prendere la mano da un'attenzione distratta dalla questione afta epizootica (per restare sullo specifico), e da altre questioni nazionali che assumono priorita' nell'informazione, ma che, per questo, non devono farci dimenticare le nuove abitudini di attenzione alimentare che si sono sviluppate dall'individuazione del morbo.
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