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MUCCA PAZZA: UNA ETICHETTATURA PER I GONZI
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Comunicato 
5 febbraio 2001 0:00
 



Roma, 5 Febbraio 2001. Una etichetta per gonzi, vale a dire per i consumatori. A leggere il decreto ministeriale, che ha recepito il regolamento comunitario (1), sulla etichettatura delle carni bovine fresche e congelate -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- ci si accorge che le mani che l'hanno elaborato non sono quelle di che deve tutelare il diritto del consumatore all'informazione. Curiosamente (si fa per dire) sono esclusi dalle etichettatura il fegato e le carni trasformate, cioe' bresaola, carne in scatola, salumi, ecc. Il decreto prevede l'indicazione del solo luogo di macellazione dal 1 settembre 2000 e del luogo di nascita e ingrasso dal 1 gennaio 2002. E' ormai evidente a tutti che cio' non basta perche' l'Europa puo' considerarsi come area unica per la questione mucca pazza. Se il problema sono le farine animali perche' l'etichetta non deve riportare il metodo di ingrasso e alimentazione? Tali modalita' sono si' previste ma facoltative!!!! Cioe' a coloro che saranno affetti dalla sindrome del buonismo, sara' consentito di apporre una etichettatura completa. Noi eravamo rimasti al concetto che una legge detta norme e prevede sanzioni, ma sembra che il "si puo' " , che non ha nessun valore di legge, sia entrato nell'uso corrente, per tranquillizzare i fessi.
Forse i parlamentari, nazionali ed europei, i commissari e i ministri hanno visto il film "Qualcuno volo' sul nido del cuculo" e ne vogliono applicare le metodiche. Ai consumatori.
(1)DM 30.8.2000, Reg. CE n.1760/2000, GU n.268 del 16.11.2000.
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