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NELLL'AGENDA DEL GOVERNO C'E' RILANCIO DI INTERNET E DELL'EDITORIA LOCALE.
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Comunicato 
22 maggio 2000 0:00
 


L'ADUC CONSIGLIA DI FARLO A PARTIRE DALL'ABOLIZIONE DEGLI OBBLIGHI PREVISTI DALL'ORDINE DEI GIORNALISTI.

Firenze, 22 maggio 2000. Il sottosegretario all'editoria, Vannino Chiti, rilancia la necessita' di maggiore iniziativa del Governo in campo editoriale, soprattutto per una maggiore diffusione di Internet e della stampa locale, senza escludere i tradizionali libri.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Siamo molto grati al sottosegretario Chiti per il compito che sta cercando di svolgere, muovendosi in un ambito dove il nostro Paese ha ritardi mostruosi. E ci auguriamo che si renda conto di questo fatto e che parta proprio dai motivi di questi ritardi, per superarli.
E' significativo che questo avvenga mentre in Italia sta scorazzando il pullman della Fnsi, chiedendo meno liberta' di stampa ed estensione dei privilegi dei giornalisti "ordinati" li' dove possa comparire qualunque cosa che assomigli ad una produzione giornalistica.
E' significativo perche' non vorremmo che la necessita' di una maggiore e piu' diffusa informazione, nonche' degli strumenti e conoscenze atti a svilupparla, fosse prerogativa solo di chi abbia l'obbligo di inquadrarsi in un ordine professionale, cosi' come vorrebbe la Fnsi, includendovi Internet; ovviamente -come dicono all'associazione di Serventi Longhi- per meglio tutelare consumatori e lavoratori: considerati analfabeti e incapaci di selezionare da se' cosa sia piu' o meno dannoso o utile a loro stessi.
Per questo consigliamo al sottosegretario Chiti, per la sua difficile impresa, il metodo liberatorio, scatenante creativita', lavoro, liberta', curiosita', autonomia e sviluppo. Cioe' quello di rimuovere tutti gli impedimenti all'autoregolamentazione del settore, a partire da quelle leggi sull'editoria che impediscono l'approccio libero alla professione, e vincolano la comunicazione delle proprie opere all'adesione o meno all'ordine corporativo dei giornalisti.
I ritardi da superare, a nostro avviso, sono proprio in questi paletti che qualcuno vorrebbe mantenere, consolidare ed estendere, dicendoci come e quando si deve scrivere e diffondere le proprie opinioni.
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