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NUOVA LEGGE SULLE ADOZIONI
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Comunicato 
6 dicembre 2000 0:00
 


ERETTO IL NUOVO MURO SULL'IPOCRISIA

Firenze, 6 Dicembre 2000. Il Senato ha approvato la nuova legge sulle adozioni, che ora passera' all'esame della Camera. Il succo di queste nuove regole sono l'innalzamento a 45 anni della differenza tra figli e genitori adottivi, e la possibilita' di adozione da parte delle coppie di fatto ma solo se accetteranno di sposarsi.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' stato eretto un nuovo muro all'ipocrisia. Per quale recondito motivo una persona con 60 anni di differenza, e non 45, non potrebbe infondere amore ad un bimbo? Non sono sempre piu' numerose le persone anziane nella nostra societa'? Quale concezione "giovanilista" di famiglia e' alla base di questo assurdo discrimine? E inoltre chi l'ha detto che solo chi ufficializza il suo amore davanti allo Stato e' in grado di dare a sua volta amore? Perche' una singola persona non sarebbe in grado di dare altrettanto amore? Dove sono finiti tutti i legalizzatori delle coppie di fatto che, in questo caso, non hanno mosso un dito per affermare lo stesso principio?
Solo la violenza e l'ipocrisia di chi vuole che solo i suoi valori e modelli siano quelli giusti, puo' aver guidato lo spirito del legislatore, che, per l'appunto, ha prodotto una legge violenta.
No, proprio non ci piace, e in questa legge vediamo solo la violazione del diritto all'adozione e, soprattutto, del diritto del bambino ad essere adottato: essendo sempre piu' numerose le persone anziane e le coppie di persone che scelgono la convivenza rispetto al matrimonio, e di quelli che decidono di vivere da soli, di fatto diminuisce notevolmente il numero di coloro che potrebbero adottare un bimbo. Ci semba che, mentre la societa', il costume, le abitudini vanno in un modo, questa legge faccia riferimento ad un mondo limitato ad un modello, e comunque in estinzione nella sua generalita'.
Speriamo che la Camera non commetta lo stesso errore del Senato, dimenticando che la legge, a fronte di un'offerta maggiore, deve offrire piu' opportunita' a chi vuole domandare, non restringerle.
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