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NUOVE DROGHE. L'ECSTASY LIQUIDA
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Comunicato 
9 aprile 2001 0:00
 


IL DIVIETO DELLE DROGHE, IN PRESENZA COMUNQUE DEL MERCATO, AIUTA I "PICCOLI CHIMICI" AD UN "FAI DA TE" PERICOLOSO CHE POI VIENE CONSEGNATO ALLA MALAVITA.
COME TRASFORMARE UN NON-PERICOLO IN UN PERICOLO

Firenze, 9 Aprile 2001. L'osservatorio Europeo sulle droghe di Lisbona (Emcdda) ha lanciato un nuovo allarme: l'"ecstasy liquida" sta facendosi strada.
Impropriamente chiamata "ecstasy liquida", perche' non da' gli effetti dell'ecstasy, ma sensazioni simili a quelle della cannabis, si diffonde anche perche', dopo l'uso, e ' di difficile individuazione. Gia' conosciuta in campo medico con il nome GHB, sempre secondo l'Emcdda, comporterebbe gravi rischi per la salute: 13 casi di morte (tra il 1995 e il 2000) sarebbero gia' stati individuati, e 200 overdosi non-fatali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sono storie di ordinaria follia di una quotidianita' sempre piu' senza controllo e consegnata alla malavita. Infatti, per questa cosiddetta ecstasy liquida (che se avesse effetti come la cannabis non dovrebbe comunque preoccupare piu' di tanto, almeno dal punto di vista sanitario) si assiste al tipico fenomeno di ingegnosita' alternativa per ovviare alle difficolta' del mercato: la domanda e' molto alta, ma il mercato risponde male viste le difficolta' di importazione dai Paesi produttori e o le frequenti scoperte e sequestri -da parte delle forze dell'ordine- di piantagioni piu' o meno piccole che proliferano anche nelle nostre campagne; dovremmo plaudire alle capacita' delle forze di polizia? Forse se l'assenza del prodotto significasse assenza di consumatori, ma cosi' non e', anzi: piu' il prodotto manca e piu' e' ricercato, per cui si passa al "piccolo chimico" "fai da te" che si inventa un surrogato come l'ecstasy liquida; e il passaggio dal "piccolo chimico" al "chimico della malavita" che ne produce in quantita' industriale, alimentando la sua rete di spacciatori anche di prodotti da vendere, e' molto breve e scontato.
Oggi e' questo prodotto, domani sara' un altro, e dopodomani ancora un altro, con pericoli che crescono. Infatti per questa "ecstasy liquida" l'Emcdda parla di morti ed overdosi, pur in presenza di una sostanza che darebbe gli stessi effetti della cannabis. Siccome di cannabis non e' mai morto nessuno (come ci dice anche il ministro italiano della Sanita'), e' evidente che la ricerca "fai da te" di effetti similari, porta anche alla comparsa di prodotti che introducono pericoli sanitari di una certa consistenza anche li' dove erano marginali.
Finche' il mercato (produzione e distribuzione) di queste sostanze che danno questi effetti richiestissimi, sara' lasciato in mano alla malavita e all'improvvisazione di "piccoli chimici", i pericoli quotidiani aumenteranno. E' evidente che, visto che non stiamo parlando di prodotti di nicchia per consumi di nicchia, ma di prodotti di larga diffusione, e' dovere civico del legislatore intervenire, fin dal prossimo Parlamento.
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