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OBIETTORI IN SERVIZIO CIVILE UTILIZZATI COME VIGILANTES PER I CONCORSI PUBBLICI: E' SUCCESSO OGGI A FIRENZE.
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Comunicato 
18 gennaio 1999 0:00
 
CHIESTO L'INTERVENTO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA.

Firenze, 18 Gennaio 1999. Questa mattina, al Palazzetto dello sport di Firenze, con proseguio anche nel pomeriggio, s'e' tenuto un concorso della Sovrintendenza ai Beni Culturali per personale di quinto livello. Circa 2 mila persone, controllate, nello svolgimento del concorso, da alcuni custodi dell'Opificio delle Pietre dure, da due fotografi dello stesso Opificio in funzione di controllori (?), e da 5 giovani obiettori di coscienza in servizio civile sempre presso l'opificio, che, per l'occasione hanno svolto opera di vigilantes.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
C'e' qualcosa che non ci torna, specialmente nell'uso che viene fatto degli obiettori di coscienza. Gia' e' discutibile tutta l'organizzazione del servizio civile, che in quasi tutti i casi e' un vero e proprio lavoro non pagato (a meno che non si voglia considerare paga le 177 mila lire al mese che un obiettore prende) a vantaggio di enti pubblici e privati, ma in questo caso ci sembra che si sia proprio strabordato. Quale potere ispettivo e di controllo ha un giovane che sta assolvendo ad un obbligo per cui non e' richiesta alcuna qualificazione? Gli obiettori in servizio all'Opificio sono impiegati tuttofare per qualunque stagione? E, soprattutto, quale garanzia di correttezza della sorveglianza hanno avuto i cittadini che partecipavano al concorso? A quale codice di comportamento rispondevano gli obiettori? Quale utilita' sociale o umanitaria (che dovrebbe essere caratteristica del servizio civile sostitutivo di quello militare) aveva la loro sorveglianza?
Abbiamo l'impressione che oggi la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Firenze abbia collezionato una buona dose di reati e abusi, e per questo domani mattina lo chiederemo
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