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Orari negozi. Verso la chiusura domenicale obbligatoria? Che fanno i tre partiti di governo?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
30 novembre 2019 9:35
 
 Uno dei partiti di governo, il M5S, ha ricordato ai suoi partner di avere in programma la modifica dell’attuale normativa sugli orari di chiusura degli esercizi commerciali: chiusi tutte le domeniche con qualche eccezione e concessione.
Il dibattito in materia, ormai, è puramente di potere politico, ché dal punto di vista economico non c’è una sola ragione che indurrebbe tutti i soggetti che fanno parte della filiera del commercio a propendere per questa modifica. Produttori, intermediari vari, commercianti e consumatori hanno ampiamente dimostrato che loro interesse è la libertà di esercizio e di orari. In questi giorni poi, dove tra “black friday”, “single day”, acquisti di Natale e successivi saldi all’avvio del nuovo anno, il solo pensiero che non si possa esercitare liberamente il diritto di vendita e di acquisto, farebbe tentennare anche il più prevenuto, probabilmente anche elettore M5S. E su tutto, per chi avesse ancor qualche dubbio, la pesante presenza del commercio online, che dalle leggi di limitazione degli orari ne trarrebbe solo vantaggi.

Senza dover fare studi psicoanalitici e futuribili (il partito M5S, che dice di vivere online vuole favorire tutto coloro che mettono l’online al primo posto?), noi crediamo che il discorso sia semplice semplice:

Il M5S ha avuto il consenso elettorale alle ultime politiche su alcune proposte, molte delle quali sono venute meno (Ilva di Taranto, no-euro, per fare solo un paio di esempi) e questo gli ha comportato dei tonfi elettorali nelle consultazioni che ci sono state dopo le politiche che li avevano portati ad essere il primo partito italiano. Di conseguenza sta cercando di recuperare, e dopo aver “convinto” i suoi partner di governo (Conte1 e Conte2) a digerire due pezzi da novanta delle sue proposte (reddito di cittadinanza e quota 100), bendandosi gli occhi o semplicemente non capendo i disastri che questi provvedimenti stanno provocando, ora non ha più intenzione di non mantenere gli impegni elettorali, pena ulteriore calo dei consensi. Lodevole dal loro punto di vista, anche se il percorso per arrivare a questo è stato pieno di contraddizioni e cambiamenti a 180 gradi. Vedremo se riusciranno a riaffermare questa loro coerenza.

E’ evidente, comunque, che la realizzazione dei loro obiettivi è, nel nostro caso degli orari dei negozi, il contrario degli interessi comuni. A chi ha deciso di giocare a governare con questo partito (Partito democratico e Italia Viva) spetta il compito di capire cosa e come fare… magari pensando anche loro a cosa hanno fatto e detto in passato e fino a ieri.
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