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OTTAVO NANO RIDIVENTA LA FAVOLA DEI SETTE NANI?
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Comunicato 
16 gennaio 2001 0:00
 


LA CENSURA SULLA TRASMISSIONE SATIRICA E' FORIERA DI BRUTTI PRESAGI: QUANDO SI COLPISCE LA LIBERTA' DI SATIRA, E' SOLO IL PRIMO IMPORTANTE PASSO PER COLPIRE LA LIBERTA' D'INFORMAZIONE (O QUEL CHE RESTA DI QUESTA LIBERTA').

Firenze, 16 Gennaio 2001. "L'ottavo nano", il programma satirico di Serena Dandini che andra' in onda stasera per la prima volta sulla Rai, e' stato censurato su due battute.
Quella dell'on. Umberto Bossi che dice di aver "mangiato un fegato di un pakistano" e di averne spedito "un pezzo ad Haider". E quelle sul presidente della Repubblica, bollato come "comunista pedofilo pagato dagli extracomunitari turchi".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Se chiamare la trasmissione "l'ottavo nano" era a significare il superamento del buonismo della celebre favola di "Biancaneve e i sette nani", con un colpo di reni di realismo politico e di arroganza del monopolio dell'informazione radiotelevisiva, la trasmissione stessa e' stata ricondotta sui binari dei sette nani.
L'on. Bossi aveva pubblicamente manifestato disappunto sulle battute sul suo personaggio (non sappiamo del presidente Ciampi), e subito e' stato servito e riverito. Non abbiamo nulla contro l'on.Bossi e tantomeno con il presidente Ciampi, ma quando si colpisce la satira, si sa dove si comincia, ma non dove si finisce. Se non si ha la capacita' di ridere e sorridere delle vicende di tutti i giorni -pur e a maggior ragione della vita pubblica- vuol dire che dietro tanta serieta' c'e' il timore, la paura della maturita' di chi ascolta e ride di certe scanzonature.
E' lo stesso che e' successo quando l'ex-presidente del Consiglio Massimo D'Alema ha imposto la multa ipermiliardaria al vignettista Giorgio Forattini.
Non sappiamo e non ci interessa sapere se la censura e' stata imposta dalla Rai o consigliata e accettata dagli autori: sappiamo solo che c'e' stata, e quando si colpisce la liberta' di satira, e' solo il primo importante passo per colpire la liberta' d'informazione, o meglio quel che resta di questa liberta'.
Puo' una battuta, pur se pesante, influenzare i voti pro e contro questo o quell'altro partito (perche' e' di questo, visto il periodo, che si sta parlando)? Per chi reputa gli italiani incapaci di intendere e di volere, sudditi da guidare dalla culla alla bara inclusi divertimento e scanzonatura, probabilmente si'. Per noi no! E non crediamo di essere in cattiva compagnia!
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