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PILLOLA DEL GIORNO DOPO
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Comunicato 
6 gennaio 2000 0:00
 


IN FRANCIA VIENE DATA NELLE SCUOLE
IN ITALIA VIGE ANCORA "ABORTIRAI CON DOLORE"

Firenze, 6 Gennaio 2000. La pillola del giorno dopo -che impedisce, nel 95% dei casi, l'attecchimento dell'ovulo fecondato nelle 24 ore precedenti- e' da oggi distribuita nelle scuole francesi (medie e superiori) alle ragazze che lo chiederanno e senza avvisare le famiglie.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Ha preso quindi il via la super-criticata iniziativa del Governo Jospin, ma che e' considerata positiva dai due terzi dei francesi. Una coraggiosa iniziativa che consente di fare chiarezza su tanti aspetti dell'interruzione di gravidanza, spesso celati per barriere ideologiche.
Questa pillola e' la versione soft della RU486 la altrettanta pillola in grado di causare un aborto non chirurgico, in vendita e in uso in tutti i Paesi della Ue con l'eccezione di Italia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo.
Entrambe le pillole hanno la capacita' di rendere inesistenti i costi sanitari per un'interruzione di gravidanza (nel caso della pillola del giorno dopo) o farli diventare minimi (nel caso della RU486, perche' sarebbe sufficiente una assistenza medica ambulatoriale).
E allora perche' in Italia cio' non succede, e quando si va in giro a chiedere informazioni agli addetti ai lavori (come hanno fatto di recente due giornaliste del settimanale L'Espresso) si trovano muri di ignoranza, indifferenza e opposizione totale?
E' legale o no, in Italia, l'interruzione di gravidanza? La legge in vigore e' stata confermata o no, piu' volte, da referendum popolari? Il servizio Sanitario Nazionale non dovrebbe garantire a chiunque l'applicazione di una legge con il metodo piu' pratico e meno dispendioso per le casse dello Stato?
Non siamo in Europa anche per questo? I risultati positivi della Francia -dove la RU486 e' legale dal 1988, della Gran Bretagna -dal 1990, della Svezia -dal 1991, e la commercializzazione avviata da Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Finlandia, Grecia e Paesi Bassi, sono fatti secondari e non indicazioni di politiche comunitarie unitarie?
Ci sembra che motivi di opportunismo politico e/o motivazioni individuali di chi decide, siano alla base di una politica dello struzzo che si fa pagare al contribuente e all'utente.
I vantaggi di prevedere l'interruzione di gravidanza anche con metodi farmacologici, non sarebbero solo economici, ma anche umani e sanitari, perche' senza ospedalizzazione si eviterebbe una tortura psicologica: oggi le donne che decidono di abortire vengono ospedalizzate in reparti e camere dove ci sono donne in attesa di partorire: non crediamo esista una donna che non senta imbarazzo in una situazione del genere, proprio perche' la scelta dell'aborto e' sempre sofferta, culturalmente e fisicamente.
Non vorremmo che il detto biblico "partorirai con dolore" sia alla base dell'attuale "abortirai con dolore", dove per dolore -grazie alla pur minima legge in vigore- si intende solo quello psicologico. Oppure scienza, ricerca e tecnologia sono fattori estranei al miglioramento della qualita' della vita?
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