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POLIZIOTTI DAVANTI ALLE SCUOLE
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Comunicato 
13 settembre 2000 0:00
 


UNA INUTILE SCENOGRAFIA PER CERCARE DAVANTI ALLE SCUOLE CIO' CHE NON C'E': VIOLENZA SUI MINORI E DROGHE ILLEGALI ….. CHE INVECE CONTINUERANNO AD ESSERE NEI LORO LUOGHI DEPUTATI.

Firenze, 13 settembre 2000. Il ministero degli Interni, con una circolare, ha reso operativo il programma di rafforzamento della vigilanza davanti alle scuole. In particolare dovrebbe servire a prevenire fenomeni di pedofilia e spaccio di droghe illegali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non abbiamo ben capito come la polizia potra' fare opera di prevenzione contro la pedofilia all'ingresso della scuola, e abbiamo il timore che si tratti solo di propaganda per far capire che qualcosa si sta cercando di fare, anche se si e' consci che la violenza sui minori non e' un problema essenzialmente di ordine pubblico, ma di cultura e prevenzione li' dove si manifesta: la famiglia. I dati ufficiali parlando di atti violenti di pedofilia che vengono fatti per oltre il 90% nell'ambito della famiglia, per cui ci domandiamo se i poliziotti servano ad individuare quel famigliare che, accompagnando il ragazzino a scuola, lo saluta con una carezza o un bacio di dubbio affetto famigliare? Sembra una battuta, ma non vediamo altra funzione della polizia in questo senso, anche perche' le cronache giudiziarie sono decisamente avare di episodi di adescamento -e successivi atti violenti- all'uscita o all'entrata delle scuole.
Sulle droghe, invece, non abbiamo nessun preconcetto sul fatto che la polizia cerchi di individuare qualche furfantello che vende un po' di erba a qualche studente: per la legge il commercio di queste sostanze e' ancora illegale, quindi l'azione e' ineccepibile. Ma non possiamo rilevare che non e' li', davanti alle scuole, che si consumano i reati, ma molto piu' a monte. Il risultati di questa presenza della polizia sara' che i ragazzi si guarderanno bene dal comprare l'erba davanti alle scuole (tranne, magari, scambiarsela tra di loro, in classe o tra una lezione e l'altra ….. arriveremo a mettere i poliziotti anche in classe?), ma continueranno a comprarla in altri luoghi che la polizia conosce benissimo, ma dove interviene solo saltuariamente per evitare che il mercato clandestino, molto soffocato, gli scoppi in mano con mezzi sempre piu' violenti. E' la stessa cosa che la Polizia fa con lo sfruttamento della prostituzione (a parte qualche questore star delle cronache dei sequestri inutili di auto degli avventori).
Chiunque di noi, nella propria citta', potrebbe portare un poliziotto a spasso e fargli vedere, anche nel momento del mercimonio, dove si comprano le sostanze illegali. Ma non sono luoghi in cui ci si puo' costruire una notorieta', non fanno effetto come la difesa dei poveri studenti, per cui le indicazioni ministeriali sono proprio come la legge italiana le prescrive: fare e non fare, dire e non dire, agire e non agire, sentire e non sentire. Perche' -e gli operatori di polizia ne sono perfettamente coscienti- il problema e' piu' a monte, e' legislativo: le assurde leggi che, penalizzando i comportamenti individuali, continuano a considerare illegali sostanze come la marijuana (che fa meno male del legale tabacco e le cui virtu' mediche sono sempre piu' conosciute), la cocaina e l'eroina (sostanze i cui dipendenti sono solo dei malati che avrebbero bisogno di cure), che servono ad alimentare ed arricchire il mercato clandestino gestito da grandi e piccole mafie.
Una realta' ben conosciuta ma la cui soluzione e' sacrificata sull'altare dell'ignoranza e degli equilibri di potere, anche -a livello internazionale- con i Paesi produttori.
Quindi, davanti alle nostre scuole, ci terremo i simpatici poliziotti -sicuramente muniti di cani che odoreranno gli zaini dei ragazzi per scovare le loro merendine- con tanto di mezzi di informazione che ci rassicureranno su una situazione sotto controllo: potere della divisa! Ma le violenze sessuali sui minori -e non solo- e lo spaccio di doghe illegali, continueranno tranquillamente nei luoghi deputati, che non sono mai state le scuole.
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