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PREZZI AL CONSUMO: IL DISASTRO DELLO STATO IMPRENDITORE
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Comunicato 
18 agosto 2000 0:00
 


UTENTI E CONSUMATORI CONTINUANO A PAGARE LE RENDITE DI POTERE DEI MONOPOLI.

Firenze, 18 Agosto 2000. L'Istat ha diffuso i dati sui prezzi al consumo nel periodo di luglio. L'indice totale, rispetto al mese di luglio del 1999, registra un aumento del 2,6%.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Complessivamente, la situazione regge? Con l'occhio di meta' agosto e mettendo tutto nel mucchio, qualcuno ci dira' anche di si'. Ma non e' affatto in questo modo, perche' i dati vanno scorporati e verificati rispetto al settore di riferimento.
I capitoli di spesa che registrano il massimo aumento, sempre rispetto a luglio 1999, sono "Abitazione, acqua, elettricita' e combustibili" (+6,3%) e Trasporti (+4,6%). Mentre l'unica variazione negativa e' quella delle Comunicazioni, con -3,6%.
Questo vuol dire che dove lo Stato o l'Amministrazione Pubblica continuano ad essere presenti, i prezzi salgono, al contrario dove sono assenti.
Infatti -escludendo le abitazioni- il capitolo di acqua elettricita' e combustibile e' alle stelle col suo +6,3%: la gestione delle acque e' quasi esclusivamente data in concessione, quindi sotto il controllo e le direttive dell'amministrazione; l'elettricita' e' sempre sotto l'egida di superEnel; e il combustibile e' al 50% sotto il controllo diretto dello Stato con Agip-Ip, e all'altro 50% sotto condanna dell'Antitrust per aver fatto un cartello monopolista con lo Stato.
L'altro capitolo, Trasporti, schizza con il suo +4,6%: l'azienda Fs, nonostante le sue scorporazioni ed equilibrismi societari, ha sempre la gestione monopolista; Autostrade spa e' in maggioranza dello Stato; l'Alitalia sta diventando la telenovela dell'avvio del processo di privatizzazione/liberalizzazione.
Non a caso, infine, succede il contrario nel capitolo Comunicazioni (-3,6%), dove, pur se la presenza dello Stato e' ancora pesante, la situazione e' molto piu' sfilacciata e intrecciata, con diverse aziende non-italiane che, per il fatto stesso di esserci, rendono la situazione piu' competitiva.
I numeri parlano meglio delle dichiarazioni di questo o quel ministro, e sono numeri che ci dicono che, dall'anno scorso, dove il Governo/Stato ha continuato a svolgere la funzione di imprenditore monopolista, e' stato un disastro. Non solo, ma che la via italiana alle privatizzazioni e liberalizzazioni sta facendo pagare a utenti e consumatori la sua incapacita' di scrollarsi di dosso l'attaccamento dei politici di Governo (e non solo) alle rendite di potere dei monopoli.
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