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Comunicato 
27 aprile 2000 0:00
 


IL DE PROFUNDIS DELL'AUTORITA' PER L'ENERGIA

Firenze, 27 Aprile 2000. L'Autorita' per l'energia elettrica ha fissato le regole in vista della liberalizzazione del mercato.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Dopo l'intervento per bloccare la promozione Enel sugli allacciamenti elettrici a 4,5KW, l'Autorita' di Pippo Ranci ha deciso di intonare il "de profundis" del suo ufficio, trasformandola da Autorita' garante per il mercato dell'energia in una novella Iri del settore.
Il motivo base su cui viene imposta la tariffa unica, e' che dovrebbe favorire concorrenza e liberta' di scelta del fornitore. Che e' come se ad un condannato a morte si dicesse che puo' scegliere se il boia debba essere il signor Mario o il signor Alberto.
Per l'Autorita' il fatto che le tariffe oggi siano differenziate non significa che c'e' concorrenza imperfetta e mercato altrettanto imperfetto, ma che c'e' -ovviamente- una giungla, per cui interviene per vietare discriminazioni su base territoriale o in base all'uso. E decide di abolire queste ultime, introducendo quelle "sociali", calmierate rispetto ai redditi come da redditometro: l'affermazione della diversita' dei consumatori di fronte alla legge e al mercato, alla faccia di Costituzione e principi di uguaglianza. Un metodo che fa sembrare liberista qualunque politica del furore monopolista di Stato degli anni '60: l'Autorita' non interviene per garantire che il mercato sia tale con una pluralita' di offerte, ma per imporre il suo prezzo; cioe' se in una citta' il fornitore e' uno solo -di proprieta' pubblica, ovviamente- continuera' ad essere solo lui, perche' a potenziali concorrenti, oltre alle difficolta' di partecipazione ad appalti pubblici spesso inesistenti, aggiunge anche quella della tariffa unica.
L'intento del professor Ranci e' sicuramente nobile e servira' -forse- a fare giustizia della differenza tra le 858 lire al metro cubo di Isernia e le 1262 lire di Viterbo, ma sara' solo apparente, perche' se la tariffa unica dell'unico gestore significhera' pessimo servizio, il consumatore non potra' punire il suo fornitore con la scelta di un altro: cioe' non ci sara' mercato e concorrenza; e se il fornitore unico compra da altrettanto "grossista" unico, quando le tariffe di quest'ultimo aumenteranno, per il consumatore non ci saranno scelte.
Abbiamo l'impressione che l'ufficio del professor Ranci stia andando alla deriva, a spese di consumatori e liberta' economiche.
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