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PROBLEMI DI RETE COL TELEFONINO?
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Comunicato 
2 giugno 2000 0:00
 


BASTA! CAMBIO GESTORE! MA … LE LINEE SONO LE STESSE.
MIRACOLI DELLA LIBERALIZZAZIONE ITALIANA DELLE COMUNICAZIONI.

Firenze, 2 Giugno 2000. I gestori di telefonia mobile Wind e Blu hanno difficolta' nell'allestimento della loro rete. Per questo -grazie anche ai prezzi vantaggiosi che hanno ottenuto dall'Autorita' per l'uso della rete Tim e Omnitel- fanno passare buona parte del loro traffico sulla rete di queste due aziende, che, per la bisogna, hanno ottenuto -sempre dall'Autorita' Tlc- di allargare di 5mhz la loro banda sulla rete Gsm 1800.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Tim e Omnitel si stanno ancora leccando le ferite per la conferma del Tar sulla multa comminatagli dall'Antitrust per l'accordo del gennaio 1999, con cui avevano fissato i prezzi delle chiamate fisso-mobile e quelli di interconnessione (ora c'e' da attendere il nuovo ricorso al Consiglio di Stato). Ma ecco che in loro soccorso arriva l'altra Autorita', quella Tlc, che gli fa questo regalino dell'aumento di banda.
Ci sono due aspetti sintomatici di quello che viene chiamato processo di liberalizzazione del mercato, a cui le Autorita' dovrebbero sovrintendere, e riguardano le aziende e gli utenti finali. E sono lesivi per il decollo di un mercato che sia tale e non la continuazione del monopolio sotto altri nomi.
Primo aspetto. Aziende come Tim e Omnitel si trovano a fare profitti grazie alle capacita' commerciali dei loro concorrenti, che a loro volta guadagnano per se' facendo guadagnare anche i loro principali avversari. Questo "accrocchio", nel Belpaese, viene chiamato mercato. A noi ci sembra il contrario, ma sicuramente abbiamo altri riferimenti per comprenderlo, e ci sembra che, senza concorrenza, chi ci rimette e' la possibilita' di scelta dell'utente che, di conseguenza, puo' solo subire il mercato e non determinarlo. Mentre alcune aziende continuano a vivere essenzialmente grazie alle posizioni di rendita monopolista, e non per le loro capacita'.
Secondo aspetto. Per l'utente c'e' la fregatura. Se non dovesse essere contento di un gestore per la qualita' dei segnali (che, per molti, e' uno dei motivi principali per scegliere questo o quell'altro gestore), gli conviene desistere, perche' le reti su cui correranno le sue chiamate sono le stesse, cambia solo il marchio e, forse, il prezzo. Ma le differenze di prezzo, spesso, non sono cio' che fanno scegliere: dopo la sbornia iniziale con la rincorsa al prezzo piu' basso, oggi la ricerca e' sempre piu' impostata sulla qualita'.
Questi sono i miracoli della liberalizzazione italiana delle comunicazioni.
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