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RC AUTO: L'ARROGANZA DELL'ANIA
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Comunicato 
4 maggio 2001 0:00
 


L'ANIA NON PUO' ESSERE INTERLOCUTORE: LEVARGLI IL POTERE ABOLENDO L'OBBLIGO DELL'RC-AUTO.

Firenze, 4 maggio 2001. Il presidente dell'Ania, Alfonso Desiata, su IlSole24Ore e' intervenuto per cercare di riaffermare il potere della sua corporazione e ribadire chi e come dovrebbe decidere in materia.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Alfonso Desiata parla di "rissa da stadio", di sentenze assurde della Cassazione e di lievitazione dei prezzi che non e' legata all'inflazione ma alla frequenza e al costo medio dei sinistri.
Gli si potrebbe anche dare ragione, ma non siamo allocchi, anche perche' i prezzi sul cosiddetto mercato li fanno i membri dell'Ania e non i consumatori, e che i prezzi siano alla folli, non e' una mania di persecuzione di qualcuno; quindi il ragionamento e' diverso!
Stabilita che e' questa la realta' con cui confrontarsi, il presidente dell'Ania ha ragione quando dice che alcune sentenze della Cassazione sono bizzarre, ma chissa' perche' la magistratura ha dovuto attaccarsi a tutto pur di non lasciare i consumatori in balia dell'Ania: i risultati alcune volte sono pessimi, ma non nascono dal nulla, e tutto sommato e' solo giurisprudenza, perche' il finto mercato continua ad essere in balia dell'Ania: quindi da qui a disegnarsi come vittime della magistratura, ci passa un oceano.
Inoltre non e' vero che l'inflazione non c'entra, perche' i prezzi sono fissati anche rispetto al livello inflazionistico, oltre che all'andamento infortunistico delle specifico assicurato. Forse Desiata voleva dire che gli aumenti inflazionistici sono minimi rispetto agli altri, ma non puo' omettere che ci siano e determino la tariffa finale.
E per capire l'arroganza dell'Ania, gli ricordiamo solo che sono loro ad essere stati multati dall'Antitrust per 700 miliardi perche' hanno fatto un cartello con tanto di societa' ad hoc che sovrintende alla comunicazione e all'armonizzazione delle tariffe: il delirio di onnipotenza l'ha portati a fare alla luce del sole cio' che il piu' semplice articolo della legge antitrust condanna fermamente.
Una situazione in cui la credibilita' della corporazione delle assicurazioni e sotto terra, e in cui ogni sirena e' sempre stonata e volta a vendere fischi per fiaschi, la propria credibilita' in questo caso.
E' evidente che quando uno degli attori diventa cosi' arrogante, riusciamo ad intravedere una sola possibilita': levargli il potere che l'ha fatto diventare cosi' potente, cioe' l'obbligatorieta' dell'rc-auto. Per cui, almeno per quanto ci riguarda, il confronto con l'Ania non esiste, ma esiste il confronto a livello politico/istituzionale, perche' si arrivi a pareggiare la situazione consumatori/assicurazioni, oggi tutta sbilanciata verso l'Ania, ridando ad ognuno il suo potere in un mercato che puo' essere tale levando tutti i vincoli e gli obblighi.
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