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RELAZIONE CORTE DEI CONTI SUL BILANCIO '97 DELLA REGIONE TOSCANA
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Comunicato 
9 novembre 1998 0:00
 

850 MILIARDI DI DEBITI CON RISORSE GESTITE SOTTO LA SOGLIA DI REDDITIVITA'. LA PREMESSA PER IL SOLITO RIMEDIO IMPOPOLARE: L'AUMENTO DEI TRIBUTI.

Firenze 9 Novembre 1998. 850 miliardi di debiti, il 70% dei quali originati dal settore della Sanita'. Disavanzi pregressi non ripianati che compromettono programmazione e gestione: 200 miliardi di questi "solo" nel trasporto pubblico locale. Contributi dello Stato che, nel migliore dei casi, arrivano a bilanci chiusi, e di cui non si conosce entita' e tempi di erogazione. Redditivita' delle risorse a livelli cosi' minimi che che, per farvi fronte, si ricorre a disavanzi gestionali che colmino il fabbisogno di parte corrente. Il famoso federalismo fiscale -fiore all'occhiello del presidente Vannino Chiti- disegnato ma non compiuto. E inoltre la nota piu' dolente: entrate tributarie al palo.
Questa la lettura, in sommi capi, che l'Aduc ne ha fatto
Interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che ha la sua sede centrale proprio nel capoluogo toscano.
E' la prima volta che la Corte dei Conti fa un'analisi del genere, e siamo soddisfatti che il massimo organo di controllo dei conti dello Stato, abbia esteso la sua attivita' anche alle Regioni, cominciando dalla Toscana. Saremo ancora piu' soddisfatti quando questo controllo contabile sara' esteso anche a Province e Comuni.
Nella breve lettura che ne abbiamo dato e' evidente come la funzione di questo tipo di controllo e' fondamentale per far comprendere a tutti gli amministrati cio' che invece rimarrebbe negli archivi della Regione, a disposizione solo degli addetti ai lavori. Non solo, ma i rigidi meccanismi di controllo contabile, con le analisi e le osservazioni che ne conseguono -come gia' avviene per lo Stato- sono occasione per riflettere e meglio comprendere cosa non funziona, perche' non funziona e, soprattutto, che possibilita' hanno gli amministratori di farvi fronte.
Il quadro e' quello di una spesa ben oltre le possibilita'; rapporti in delega e/o decentramento con lo Stato centrale fatti piu' che altro di slogan, come quello sul federalismo fiscale. E infine la ciliegina delle entrate tributarie al palo : l'addizionale sulla benzina, la tassa regionale per il diritto all studio, il tributo speciale sui rifiuti .. tutte tasse che abbiamo pagato in piu' dal 1996 e che, grazie a questi amministratori, hanno dato il solo risultato di far aumentare i debiti fino a 850 miliardi, piu' del 300% rispetto al debito di 208 del '95. E, quindi, ci viene il dubbio che non fosse questo il miglior metodo per far fronte alla mancanza di soldi.
Saremo molto attenti a vedere cosa succedera', anche se siamo convinti -a pensar male in questi casi non si sbaglia mai- che i tributi aumenteranno, il trasporto locale continuera' ad avere notevoli problemi (ricordate gli scioperi di alcune settimane fa?), e la sanita' continuera' ad essere una voragine. Noi saremo pronti a denunciare e proporre.
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