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ROTTAMAZIONE FRIGORIFERI
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Comunicato 
21 gennaio 1999 0:00
 

STANNO PER VARARE NORME PER SOLUZIONI OPPOSTE ALLE INTENZIONI: DANNEGGERANNO CONSUMATORI E AMBIENTE, A VANTAGGIO DI AZIENDE MORIBONDE.

Firenze, 21 Gennaio 1999. Circa la meta' dei 300 miliardi del gettito della carbon tax per la salvaguardia ambientale, dovrebbe andare agli eco-sconti per la rottamazione dei frigoriferi. L'iter procedurale e' partito, e si prevede ad aprile il provvedimento esecutivo.
Per l'Aduc -per voce del presidente nazionale Vincenzo Donvito- se l'approvazione seguira' la logica di queste norme, avremo solo un provvedimento demagogico, che danneggera' consumatori e ambiente, con l'unico risultato di incentivare -rimandando l'agonia- le aziende che non riescono a trasformarsi per competere nei nuovi mercati non-assistiti e senza confini.
Una conferma di quanto avevamo gia' denunciato: la carbon-tax non serve per aiutare l'ambiente, e inoltre il suo piccolissimo gettito per l'ambiente, viene usato per incentivare assistenzialismo industriale contro consumatori e ambiente.
Vediamo perche'.
1) la quasi totalita' delle serpentine refrigeranti e degli involucri isolanti contengono il clorofluorocarburo (cfc), un gas che disperso nell'aria e' la principale causa del buco nell'ozono, che, a sua volta' e' la principale causa di quei cambiamenti climatici che stanno provocando calamita' fino ad oggi impensabili. Nel '97 solo il 5% di elettrodomestici bianchi e' stato ecologicamente recuperato (riutilizzato, nel caso del cfc); il 50% dei 2,4 milioni di elettrodomestici dismessi sempre nel '97 e' finito in discariche (piu' o meno controllate), e il restante 45%? Sparito. Se in condizioni di non-rottamazione i numeri sono questi, e' prevedibile il peggio grazie agli incentivi: sempre piu' discariche e sempre piu' cfc che disperdendosi nell'aria, andra' ad erodere la calotta di ozono che protegge la Terra dagli effetti disastrosi dei raggi solari diretti.
2) Per far credere di apportare chissa' quali vantaggi all'ambiente, si premiera' con piu' incentivi chi acquistera' frigoriferi con maggiore efficienza energetica, cioe' che consumano meno elettricita': un metodo per buttare fumo negli occhi e nascondere il problema centrale: l'aumento del cfc in circolazione, e soprattutto di quello non usato e abbandonato in condizioni di piu' facile dispersione nell'aria; consumare meno elettricita', che gia' per questi impianti e' a consumi minimi, non darebbe vantaggi alle centrali elettriche (che hanno il problema di sovraproduzione), ma solo invisibili vantaggi per la tasca del consumatore.
3) L'incentivo minimo e' 60.000 lire, e cosi' verra' propagandato, salvo poi accorgersi che per liberarsi del vecchio frigo consegnandolo al rivenditore (condizione senza la quale non scatta l'incentivo) bisognera' versare un "contributo" di 35.000 lire. Ma non era piu' semplice, e logico, dire che l'incentivo sarebbe di 25.000 lire? Ma -ad essere maligni non si sbaglia- forse per 25.000 lire sarebbero proprio in pochi a sobbarcarsi il fastidio di una modifica in cucina.

Stante queste condizioni, e' evidente che faremo una campagna per non rottamare, e tenersi il vecchio frigo finche' non schianta: si risparmiano soldi e si reca meno danni all'ambiente, in attesa, magari, che la scienza abbia trovato un metodo per neutralizzare
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