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RU486, LA PILLOLA PER ABORTIRE
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Comunicato 
8 aprile 1999 0:00
 
: DOPO L'ESPERIENZA FRANCESE, BRITANNICA E SVEDESE, LA MAGGIORPARTE DEGLI ALTRI PAESI UE SI APPRESTA AD INTRODURLA … MA NON C'E' L'ITALIA. PERCHE', VISTO CHE CI SONO VANTAGGI ECONOMICI E SANITARI PER LO STATO E PER L'UTENTE? LO CHIEDIAMO AL MINISTERO DELLA SANITA'.

Firenze, 8 Aprile 1999. La casa farmaceutica Exelgyn ha fatto sapere di aver avviato le procedure per le autorizzazioni di immissione sul mercato europeo della pillola RU486, che consente l'interruzione della gravidanza senza intervento chirurgico. Gia' mezzo milione di donne ne hanno fatto uso. In Francia e' autorizzata dal 1988, in Gran Bretagna dal 1990 e in Svezia dal 1991. I Paesi che hanno chiesto l'autorizzazione sono Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Finlandia, Grecia e Paesi Bassi.
Come si potra' notare, manca l'Italia: gli altri -tra chi e' gia' autorizzato e chi l'ha chiesto- sono 11 dei 15 Paesi che fanno parte dell'Ue; mancano anche Irlanda, Lussemburgo e Portogallo.
La legge italiana sull'interruzione di gravidanza e' del 1975, ed e' stata piu' volte confermata da referendum popolari: molto piu' consolidata quindi, che non, per esempio, in Paesi come Belgio, Spagna, Austria e Grecia, dove le leggi in materia sono state approvate in anni successivi.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Le norme sull'aborto sono legge dello Stato, la cui applicazione e' garantita per tutti dal Servizio Sanitario Nazionale. Il metodo che oggi viene applicato prevede l'ospedalizzazione e costi e tempi di gestione tipici di un intervento chirurgico, pur se minimi. E' evidente che l'uso della RU486 farebbe crollare questi costi, perche' non ci sarebbe bisogno di ricovero e di intervento chirurgico, ma sarebbe sufficiente una prescrizione e assistenza medica ambulatoriale.
Ci viene spontanea una domanda: perche' l'Italia manca dall'elenco di questi Paesi? Non vorremmo che motivi di opportunismo politico e/o motivazioni individuali di chi decide siano alla base di una politica dello struzzo che si fa pagare al contribuente e all'utente.
I vantaggi dell'adozione della RU486 non sarebbero solo economici, ma anche umani e sanitari, perche' senza ospedalizzazione si eviterebbe una tortura psicologica: oggi le donne che decidono di abortire vengono ospedalizzate in reparti e camere dove ci sono donne in attesa di partorire: non crediamo esista una donna che non senta imbarazzo in una situazione del genere, proprio perche' la scelta dell'aborto e' sempre sofferta, culturalmente e fisicamente.

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