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SCIOPERO GIUDICI TAR
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Comunicato 
2 novembre 2000 0:00
 


LA BEFFA DELLA LEGGE SULLO SCIOPERO E DEL GOVERNO CHE PROMETTE E NON MANTIENE, DEVONO PORTARE AL CONFLITTO FRA LE PARTI, MA NON FACENDO PAGARE L'UTENTE/VITTIMA. SONO POSSIBILI METODI ALTERNATIVI ALLO SCIOPERO PER FAR VALERE LE PROPRIE RAGIONI E FARSI AMICI GLI UTENTI, PERCHE' NON UTILIZZARLI? Firenze, 2 Novembre 2000. Comincia oggi lo sciopero dei magistrati dei Tribunali amministrativi regionali, e dovrebbe durare fino al prossimo 2 gennaio, con tanto di intervento pesante della Commissione di garanzia sugli scioperi che, sostenendo che non e' stata espletato il tentativo di incontro fra le parti, ha fatto sapere che lo sciopero e' illegittimo: peccato che per questo tentativo si chiedono cinque giorni e che i magistrati del Tar e' da marzo -quando bloccarono uno sciopero simile proprio per gli impegni del Governo a venirgli incontro- che vengono letteralmente presi in giro dallo stesso Governo. Comunque, queste sono cronache della follia legislativa che, in nome del diritto di sciopero, ha voluto mettere una legge che regolamentasse lo stesso oggettivamente …. e i risultati sono quelli dei magistrati del Tar, che dimostrano coi fatti che si tratta solo di una legge per stroncare il diritto di sciopero, con in piu' la beffa del potere politico che conferma il suo essere avulso dai problemi quotidiani.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' evidente che siamo pienamente d'accordo con i motivi di questo sciopero, perche' la realta' dei Tar e' a dir poco drammatica, e la responsabilita' e' tutta del Governo e dello Stato che ha saputo solo dispensare promesse mai mantenute; e stiamo parlando di un settore -quello della giustizia amministrativa regionale- che, nell'aspirazione federalista diffusa, ha un ruolo fondamentale per la gestione dello Stato. La drammaticita' della situazione e' anche evidenziata dalle continue condanne all'Italia della Corte europea dei diritti dell'uomo per le lungaggini dei processi, dove quelli dei Tar sono in buona posizione.
Ma ci domandiamo se lo sciopero con il blocco dell'attivita' di merito sia l'arma migliore, perche' le vittime finali sono gli utenti di questo servizio che, reso in monopolio, non presenta alternative per gli stessi. E questi utenti -garantito- non vedranno di buon occhio chi li mette in questa condizione e che, magari, avrebbero preferito essere alleati di questi magistrati nelle loro giuste richieste.
Il problema non e' nuovo, perche' si pone ogni volta che c'e' uno sciopero nel settore servizi, a maggior ragione se erogati in regime di monopolio. Ma oltre ad essere posto, a registrare fiumi d'inchiostro che sciorinano i disagi diffusi e alla rassegnazione che avanza anche nella speranza civica di ogni amministrato, si rimane li'.
Ci chiediamo, e lo chiediamo anche all'Associazione nazionale magistrati amministrativi se, vista la disponibilita' a farsi carico di uno sciopero cosi' pesante (due mesi non sono uno scherzo), non sia il caso di trasformare questa disponibilita' per indirizzare il danno solo alla controparte, lo Stato, con, per esempio, la garanzia del servizio pur nelle mille difficolta' note, e trasformando le sedi di questo servizio -i tribunali, 24 ore su 24- in luoghi di confronto e scontro sul da farsi e di denuncia dell'immobilismo.
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