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SCIOPERO MEDICI
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Comunicato 
21 giugno 1999 0:00
 
: BUONE RAGIONI RIVENDICATE MALE E SOPRATTUTTO CONTRO GLI UTENTI DEL SERVIZIO SANITARIO, CHE DA POTENZIALI ALLEATI DIVENGONO AVVERSARI.

Firenze, 21 Giugno 1999. Sciopero dei medici contro la riforma Bindi. Interviene l'Aduc a voce del suo presidente Vincenzo Donvito.
La situazione e' desolante, e preoccupante. Perche' quando c'e' sciopero in uno dei servizi essenziali per la sicurezza del cittadino, c'e' solo una parte che paga e che e' in pericolo: l'utente. E non c'e' ragione buona che tenga di fronte ad un servizio gia' al collasso e che grazie a questo sciopero subira' un ulteriore collassamento: chi aveva aspettato mesi e anni per un'operazione, si vedra' ulteriormente rinviato, e alla beffa di interventi chirurgici fissati con tempi che invogliano a rinunciare al servizio pubblico, si aggiunge anche questo rinvio.
E se i medici avevano qualche buona ragione da vendere (e crediamo che ce l'avessero, contro l'imposizione di limiti alla loro liberta' professionale), hanno avuto la capacita' di rinunciare a renderla tale anche per gli utenti, che avrebbero potuto essere i loro migliori alleati.
E' prevalso lo spirito di appartenenza a quella corporazione che chiamano Ordine. Gli interessi di fazione hanno accecato i loro occhi e li hanno portati a fare il gioco della controriforma del ministro Bindi. E invece di scioperare contro il ministro, hanno finito per scioperare contro gli utenti, che -ostaggi della Sanita' pubblica obbligatoria- confermano la stessa condizione di ostaggio nelle mani della corporazione medica.
Interpellando gli utenti, abbiamo registrato due reazioni apparentemente opposte, ma convergenti su una valutazione finale di sfascio del sistema sanitario: da una parte la rassegnazione di fronte ad un servizio che -per colpa dei medici o dello Stato, poco importa- fa sempre schifo, dall'altra una vera e propria incazzatura contro medici che fanno procrastinare l'agognato appuntamento.
Per gli utenti esiste solo subire, e subire ancora, perche' a loro e' negata -fatto salvo il diritto all'assistenza sanitaria gratuita da parte dello Stato- la possibilita' di scelta su come, quando, dove e da chi farsi curare, premiando chi da' loro un servizio migliore.
E questo sciopero, infine, oltre a inimicarsi gli utenti, alla corporazione medica non dara' alcun risultato. Per far valere le loro ragioni avrebbero avuto altri mille modi, ma dal contagio del virus dello sciopero non sono riusciti neanche loro -medici- a non
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