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SICUREZZA STRADALE E GESTIONE
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Comunicato 
22 agosto 2000 0:00
 


LO STATO E' INCAPACE, FACCIAMO LARGO AI PRIVATI

Firenze, 22 Agosto 2000. Il ministro dei lavori Pubblici sta girando l'Italia, incontrandosi con amministratori locali che gli espongono i vari disastri della situazione infrastrutturale pubblica. Lo abbiamo ascoltato, per fare solo alcune citazioni, sul ponte di Messina e sulla pedemontana, e oggi e' a Benevento, dove probabilmente sta cercando di capire cosa fare di una delle strade a piu' alto tasso di mortalita' della zona, la statale 88. E proprio su questa strada un imprenditore privato si e' offerto gratuitamente di "metterla a posto" secondo un suo progetto su cui ha chiesto, praticamene, mano libera: com'era prevedibile non e' stato neanche ascoltato.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' evidente che il ministro Nesi, nella sua impostazione statalista/monopolista, non ha tempo per certe "offerte", ma si limita a registrare l'esistente e a far si' che tutto sia rigidamente come prima: e' la politica di sicurezza stradale -ormai incancrenita- di tutti i Governi che si sono succeduti, e neanche il continuo aumento dei morti sulla strada fa da stimolo, tant'e' che le uniche risposte che abbiamo sentito, sono quelle del ministro degli Interni, che ha promesso pene piu' severe per chi viola il codice della strada e mezzi piu' tecnologicamente sofisticati per chi deve rilevare queste infrazioni.
Magari il problema fosse solo quello che vuole affrontare il ministro Bianco, purtroppo, ed in modo piu' evidente, c'e' quello che non affronta il ministro Nesi: la situazione strutturale. Che continuando ad essere gestita dallo Stato (o da societa', come Autostrade spa, a prevalente capitale di Stato), mostra tutta la sua debolezza e mancanza di prospettive risolutive.
Prendendo stimolo dall'imprenditore campano, ci domandiamo perche' la gestione deve continuare ad essere pubblica, visto che, con l'attuale, la situazione della sicurezza, invece di migliorare peggiora? Un privato, per esempio, seguendo le indicazioni dell'associazione camperisti, potrebbe piu' agilmente realizzare strade con aree di sosta e ristoro ogni 15 Km senza dover mettere in moto la mostruosa burocrazia pubblica per approvazione e bando di gara per gli appalti. E sempre un privato non terrebbe una strada nelle condizioni in cui continua ad essere la Firenze/Livorno, perche' non ne potrebbe avere un lucro, e perche' non dovrebbe avere il lasciapassare dallo Stato per le precarie condizioni strutturali di sicurezza (cosa che oggi lo Stato glissa, perche' dovrebbe prendersela con se stesso).
Ovviamente i contribuenti non dovrebbero piu' pagare allo Stato quelle tasse che vengono dirottate per questi servizi, ma pagherebbero direttamente i servizi quando ne usufruiscono.
Fantasia e fantapolitica? Probabilmente con l'immobilismo viaggiante del ministro Nesi, ma non se prendiamo in considerazione Paesi in cui cio' e' realta' da diverso tempo (come negli Usa), e dove ogni week-end non si effettua il macabro gioco della conta dei morti al rialzo.
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