Roma, 4 Agosto 1999. Non poteva essere diversamente: dopo il flop del vertice interministeriale del 15 luglio scorso, anche l'accordo con gli autotrasportatori ha fatto flop. Si annunciavano sfracelli, controlli severissimi, divieti ultimativi; un Ministro, evidentemente sotto gli effetti di un colpo di sole, aveva fatto intravedere le manette, per gli automobilisti indisciplinati. Disporre divieti di sorpasso a macchia di leopardo, per aree e per tempi, significa aumentare la confusione, rendere piu' difficili i controlli e di fatto vanificare qualsiasi tentativo di razionalizzazione. Si sta cercando di imbonire l'opinione pubblica, in questo periodo particolarmente sensibile ai problemi della sicurezza stradale, con provvedimenti che tanto piu' sono propagandati quanto piu' risultano tragicamente inutili. Vorremmo soltanto contare meno morti per incidenti automobilistici.
In un momento di difficolta' trovare il capro espiatorio -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e' un fatto storicamente accertato. Ora il capro espiatorio sono gli autotrasportatori "che sorpassano", i quali avranno pure le loro colpe. Ma i camion hanno dei limiti di velocita' che basterebbe far rispettare. Troppo semplice, perche' qualcuno potrebbe pensare che la responsabilita' dovrebbe essere attribuita a chi non effettua controlli (ricordiamo che in Italia c'e' un tutore dell'ordine ogni 200 abitanti, bambini compresi) e a chi li dirige, Ministri compresi, ai quali rivolgiamo una domanda semplice semplice: perche' un autoarticolato, che va da Palermo a Genova, non viene imbarcato su nave e preferisce percorrere l'intera penisola?