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IL SOSTITUTO D'IMPOSTA DIVENTERA' ANCHE SOSTITUTO DEL FISCO?
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Comunicato 
6 febbraio 1999 0:00
 
NELLO STATO E NEL FISCO DI POLIZIA NASCERA' L'IMPRENDITORE DI POLIZIA ,CHE DECIDERA' SE PAGARE I DEBITI DEI SUOI DIPENDENTI CON I LORO SOLDI?
UNA NUOVA SCHIFEZZA GIURIDICA CHE CI CONFERMA LA NECESSITA' DI ABOLIRE IL SOSTITUTO D'IMPOSTA: OGNUNO SIA RESPONSABILE DI SE' STESSO, DEI PROPRI SOLDI E DEBITI.

Firenze, 6 Febbraio 1999. La Commissione Finanze della Camera sta discutendo sui metodi del Fisco per la riscossione dei crediti, e il suo relatore ha presentato un parere -approvato dal consiglio dei ministri e ben visto dal Senato- in cui, tra l'altro, si propone, per lavoratori dipendenti in debito col fisco, di avvalersi della collaborazione dei datori di lavoro degli stessi dipendenti: senza chiederlo al debitore, il Fisco chiedera' direttamente al datore di lavoro di versare un quinto dello stipendio dello stesso fino all'esaurimento del debito. Il datore di lavoro avra' 15 giorni di tempo, dalla richiesta, per prestarsi o meno, e nel caso negativo, alla scadenza partiranno le procedure tradizionali di riscossione.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito: "Una nuova schifezza giuridica, a danno di tutti: contribuenti, leggi e Stato. Una concezione del rapporto Stato/contribuente che, una volta, si definiva "bulgara". Lo Stato non e' capace di riscuotere i suoi crediti? E allora obbliga il datore di lavoro del dipendente debitore a farlo in sua vece; ci si dira' che il datore di lavoro non e' obbligato, ma lo vogliamo proprio vedere, nel caso di ente pubblico, chi non lo fara': come puo' qualcuno -lo Stato in questo caso- rifiutare a se' stesso la sicura riscossione di un credito? E nel caso di datore di lavoro privato? Anche qui aspettiamo chi si rifiutera', perche', poi, vorremmo vedere quale servizio gli riservera' il Fisco ….. : senza bendarsi gli occhi, e' questo cio' che si prefigura! E non escludiamo che, nel caso di datore di lavoro privato, sia dipendente che imprenditore, faranno di tutto per rompere il rapporto di lavoro ed, eventualmente, trasformarlo in non-dipendente.
Il contribuente -che non e' considerato responsabile dei propri soldi e debiti- e' vagliato come delinquente potenziale, e chi ha rapporti economici con lui -soprattutto in forma privatistica- e' cassiere obbligato (salvando la forma, ovviamente) dello Stato, e neanche a spese di quest'ultimo. E' l'ampliamento di concetto e pratica del sostituto d'imposta che, in un domani non tanto lontano, potremo veder evolvere a tutte quelle riscossioni di crediti -compresi quelli tra privati- che passano per via giudiziale. E' il rafforzamento dell'incapacita' amministrativa di rapporti diretti con il contribuente, perche' quest'ultimo non abbia piena e immediata consapevolezza di quanto guadagna con il lavoro: con i soldi del fisco che passerebbero tutti i mesi dal suo portafoglio, potrebbe meglio capire quanto spende per il dare/avere con lo Stato, e sollevare piu' di un dubbio: lo Stato autoritario e' forte nell'ignoranza dei sudditi.
C'e' un limite a questo? Crediamo di no! Ma almeno abbiamo individuato dove nasce la schifezza: nell'esistenza del sostituto d'imposta, di cui auspichiamo l'abolizione. Qualche anno fa si creo' un discreto dibattito sull'argomento a seguito del referendum dei pannelliani bocciato dalla Corte Costituzionale, con schieramenti trasversali all'attuale maggioranza di Governo: sapra' risvegliarsi in occasione del dibattito parlamentare su questa schifezza? Per parte nostra lo stimoleremo, per impedire che si scriva questa ulteriore brutta legge nel manuale di guerra che lo Stato -forte coi deboli, debole coi forti … e alla fine incapace- distribuisce ai suoi esecutori, compresi quelli
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