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TASSA PER GLI ALIMENTI DOC E BIOLOGICI
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Comunicato 
29 novembre 1999 0:00
 


COME DISINCENTIVARNE IL CONSUMO ……

Firenze, 29 Novembre 1999. Nella legge Finanziaria in discussione alla Camera si prevede che, a partire da primo gennaio del 2000, sia introdotta una nuova tassa per incentivare i prodotti DOC e dell'agricoltura biologica. Sara' a carico dei produttori e dei venditori di prodotti fitosanitari, pari allo 0,5% del loro fatturato annuo (che diventa 1% se i prodotti sono importati). Questa tassa servira' per un "Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualita'", che dovra' finanziare progetti nazionali e regionali.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Se Governo e Parlamento aveano intenzione di fare cosa gradita ai consumatori, per qualita' e sicurezza alimentare, e' bene che sappiano che stanno facendo l'opposto contrario: una produzione ed un consumo non si incentivano con nuove tasse, ma diminuendo quelle che gia' ci sono.
Speriamo che nessuno sostenga che questa tassa non riguarda i consumatori, ma solo produttori e distributori. Infatti la ricaduta di una tassa e' sempre sull'anello finale del ciclo che va dalla produzione al consumo. E lo sa bene anche il legislatore, cosi' come i produttori: il primo si garantisce l'erogazione con la complicita' del secondo che, con la scusa della tassa, non aumentera' i prezzi al dettaglio della stessa percentuale che paga al Fisco, ma arrotondera' verso l'alto, con tanto di giustificazione verso il consumatore. Non possiamo non ricordare cosa successe con la tassa sui sacchetti di plastica: appena introdotta i negozianti cominciarono a far pagare questi sacchetti che prima davano gratuitamente, e lo fecero ad un prezzo ben oltre il valore della tassa; alla fine questa tassa fu tolta e i commercianti hanno continuato a far pagare i sacchetti.
Nel nostro caso non sappiamo se alla fine sara' tolta, ma ci sembra un po' difficile, anche perche' al ministero dell'Agricoltura hanno progetti che dovranno far pur pagare a qualcuno (la trasformazione dell'istituto Nazionale della Nutrizione in Agenzia per la sicurezza alimentare, sullo stile del progetto europeo del presidente Romano Prodi).
Ma sappiamo che ci sembra una ulteriore batosta per il consumatore, in un ambito dove, al prodotto gia' di per se' costoso rispetto all'organizzazione attuale di produzione e distribuzione, si aggiunge anche una speculazione in crescita da parte del dettagliante: i supermercati di grandi catene distributive stanno sempre piu' incrementando la presenza sui banconi di questi prodotti, a prezzi che spesso sono anche il doppio di quelli "ordinari".
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